Questa estate dirigeremo il nostro treno caravanistico verso una meta che da sempre ci appassiona, che abbiamo saggiato più volte in passato ma che ci riserva ancora tante perle nascoste:l’Appennino.
Eh si, quando si dice Italia si dice mare ma ci si dimentica che il nostro Belpaese è per la stragrande maggioranza del suo territorio costituito dalla meravigliosa catena degli Appennini, vera e propria spina dorsale che la attraversa da nord a sud.
Appennino, questo grande gigante dimenticato,che raccoglie e conserva gelosamente perle difficili da elencare tante esse sono:paesini medioevali arroccati in collina,fiumi e torrenti incontaminati,immense foreste,zone protette e parchi nazionali,montagne,luoghi di culto antichi come eremi e monasteri.
Luoghi semplici abitati da persone semplici ma ospitali, luoghi lontani millenni dai centri alla moda delle nostre metropoli, paesi dove ancora si trovano osterie vere al posto dei nostri “wine bar” a tal proposito ne ricordo una, in uno sperduto paesino forse era Castel del Monte, l’insegna diceva semplicemnte VINO scritta sbiadita con vernice a pennello,l’anziano oste usciva, posizionava all’aperto un tavolino pieghevole in legno scolorito e tu ti sedevi li, con sorriso beote a gustarti questa realtà ferma agli anni 60 del secolo scorso.
Un altro aneddoto:mi sono imbattuto in un chiosco, forse in prossimità di Campo Imperatore, dove con una insegna traballante scritta con il font dei film western si potevano acquistare arrrosticini crudi e cuocerli direttamente nelle griglie messe a disposizione.
Luoghi selvaggi, ricordo quella snotte di molti anni fa, stavamo facendo una passeggiata prima di andare a letto, era buoio pesto, io e Rosi sentiamo dietro di noi un battito di ali poderoso, facciamo appena a tempo a voltarci per vederci sorpassare da un allocco dal’apertura alare di un metro,scomparve subito nell’oscurità lasciandoci senza parole.
Negli Appennini il tempo si è fermato,si è fermato perchè la fretta e la frenesia attanagliano le genti della pianura o delle riviere sul mare, ma gli Appennini, questo immenso mare di monti (passatemi il paradosso) non si curano del trascorrere del tempo, loro sono ancora lì, ad accogliere il visitatore con la loro maestosa semplicità.
Sarà una lunga attraversata la nostra, in ossequio al tempo che si è fremato cercheremo di non utilizzare le autostrade, anzi se tutto andrà come deve ne usciremo ad Aulla per non riprenderla più fino al nostro ritorno.
Aulla perchè è la porta della Garfagnana, qui inizierà la nostra avventura per poi proseguire verso il Montefeltro,verso l’Umbria, le Marche,Toscana e se ci sarà tempo arriveremo anche nello sconosciuto Molise patria delle maestose Mainarde.
Ma non fatemi svelare tutto adesso, vivremo insieme questo viaggio giorno dopo giorno perchè pubblicherò sulle pagine di questo nostro forum i report quotidiani dei luoghi visitati.
Sosteremo in campeggi,aree sosta,agriturismi e se si presenterà l’occasione faremo anche sosta libera, gli Appennini non sono certo zone a rischio per chi volesse dormire fuori da strutture protette.
Il treno sarà sempre il solito collaudatissimo treno:Tabbert Comtesse MY 2001+Jeep Grand Cherockee MY 2004, una accoppiata che ci ha dato finora enormi soddisfazioni e nella quale abbiamo piena fiducia.
Ci aggiorniamo quindi tra qualche giorno, non appena saremo agganciati.