Capodanno a Napoli

Chiediamo ai soci interessati all'uscita di Capodanno a Napoli di esprimere il proprio interesse entro il mese di luglio 2025, inserendo una preadesione per permettere al gestore della struttura e allo staff ICC di organizzare al meglio l'evento.
CAPODANNO A NAPOLI
Periodo: dal 27/12/2025 al 04/01/2026
Struttura: Agricamping Villa Julia
Indirizzo: Via Giuliana, 4
Località: Pompei (Napoli)
Contatti:
Tel. 0818584497 Cell. 3338700278
Sito web: http://www.villajuliapompei.com/web/index.php?lang=ita
Email: info@villajuliapompei.com
Coordinate GPS: N 40°45'35.676" E 14°28'52.878"
TARIFFA
€ 35/notte ad equipaggio composto da due persone.
€ 5 Adulti extra
€ 3 Bambini extra
Tassa di Soggiorno: come da regolamento comunale.
Docce calde: Gratuite
Sala Ritrovo: Tensostruttura riscaldata.
Animali domestici: ammessi al guinzaglio
Check-in: Entro le 20:00
Check-out: Entro le 18:00 dell'ultimo giorno di soggiorno.
Coordinatore uscita: Mirko(Fiore80) – Luciano (MaLuc)
Piazzole Disponibili: 30
L'Agricamper Villa Julia Pompei è situato nella zona archeologica Pompeiana.
Villa julia è pronta ad accogliervi col suo immenso giardino circondato da agrumeti. Il giardino gode di piazzole di sosta spaziose(circa 80 mq) , attrezzate e a diretto contatto con la natura, incorniciate da un panorama mozzafiato ai piedi del Vesuvio. Ideale per chi ama la natura, il relax, la quiete e trascorrere il suo tempo immerso nel verde.
Pompei
Il territorio di Pompei, confinante con le limitrofe cittadine di Boscoreale, Scafati, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia e S.Maria la Carità, comprende una superficie di circa 1192 ettari. Posta alle falde del Vesuvio, sul versante Sud a 14 m. di altezza sul livello del mare, Pompei è un centro religioso e turistico d’interesse mondiale per la contemporanea presenza di un vasto patrimonio archeologico unico al mondo e del Santuario della Beata Vergine del Rosario: l’uno, raggiunto annualmente da milioni di visitatori rapiti dal fascino della città dissepolta, l’altro, meta di foltissimi pellegrinaggi.
La storia
La città antica, fondata dagli Osci Campani nel VII sec. a.C. e così battezzata in onore di Ercole (Pompe) fu importante snodo commerciale, inizialmente greco, poi etrusco, successivamente sannita e romano.
La terribile eruzione del ’79 d.C. la distrusse e solo nel XVIII secolo cominciarono i primi scavi per poterne, successivamente, visitare le antiche rovine. Il centro attuale, sorto intorno al Santuario, trae le sue origini da una comunità parrocchiale sorta nel IX secolo intorno alla primordiale Chiesa del SS. Salvatore, detta “Campo Pompeiano”. Successivamente, con il nome di Valle di Casale, ebbe un castello, prima feudo di Luigi Caracciolo e poi di Ferdinando D’Aragona.
Nel 1593 divenne proprietà di Alfonso Piccolomini, ma per lo straripamento del fiume Sarno, si spopolò divenendo poi, una zona malsana e infestata dai briganti. Ed ecco giungervi nel 1872, l’Avvocato Bartolo Longo, napoletano ed originario di Latiano di Puglia, che contribuì inizialmente a radunare i pochi abitanti dispersi intorno alla Chiesa dedicata alla Vergine del Rosario, fatta erigere dal caro Benefattore – Fondatore, oggi proclamato Beato ed in attesa di canonizzazione.
Da quel momento Questi divenne l’uomo chiave per la costruzione delle immense opere di carità e di assistenza all’infanzia, in special modo, che rendono Pompei famosa in tutto il mondo e polo aggregante di numerose iniziative di solidarietà. La memoria di Bartolo Longo è oggi commemorata dal monumento nella grande Piazza a Lui intitolata nel cuore della città.
Scavi archeologici
Gli scavi di Pompei sono l'unico sito archeologico al mondo in grado di restituire l'immagine di una città romana nella sua interezza.
La città antica, fondata dagli Osci Campani nel VII sec. a.C. e così battezzata in onore di Ercole (Pompe) fu importante snodo commerciale, inizialmente greco, poi etrusco, successivamente sannita e romano. La terribile eruzione del ’79 d.C. la distrusse e solo nel XVIII secolo cominciarono i primi scavi per poterne, successivamente, visitare le antiche rovine.
La Soprintendenza Archeologica, spesso in collaborazione con l’A.A.C.S.T. o Associazioni varie, è promotrice di ottime manifestazioni ed iniziative, tra cui convegni, spettacoli teatrali e musicali che si svolgono annualmente presso l’Anfiteatro ed il Teatro Grande, attiguo alla Palestra dei Gladiatori.
La Casina dell’Aquila, situata all’interno degli Scavi, ma di più recente costruzione, è anch’essa sede di incontri di studio e di mostre espositive. Nel 1997 una delegazione UNESCO, composta da 200 esperti provenienti da 45 paesi del mondo, ha dichiarato il sito archeologico di Pompei, patrimonio dell’umanità.
Cosa vedere a Napoli
Le cose da vedere saranno moltissime e alcune volte occorrerà fare delle scelte su dove andare e/o cosa visitare. Elenchiamo qui di seguito qualche suggerimento di visita.
Sicuramente da non perdere Spaccanapoli!
Spaccanapoli è la strada che va dai Quartieri Spagnoli al quartiere di Forcella, tagliando in linea retta la città di Napoli. Il nome si comprende salendo sopra San Martino e osservano dall’alto come questa strada tagli in due il cuore della città.
Quest’arteria ha origini antichissime: è infatti uno dei tre decumani in cui i romani, basandosi sulla costruzione greca, organizzarono la città. Passeggiando per Spaccanapoli si attraversa la millenaria storia della città. Qui non ci sono solo i palazzi antichi, le chiese, ma anche le leggende e gli inconfondibili odori della cucina napoletana. Non stupitevi di nulla: lungo il percorso di Spaccanapoli potrete incontrare splendide chiese e famiglie che vivono nei bassi, artisti-artigiani e abusivi che vendono di tutto. Da un po’ di anni piccoli hotel e bed and breakfast sono sorti lungo il percorso, permettendo ai turisti di vivere Napoli proprio come fanno i napoletani. Spaccanapoli è un budello stretto, in cui napoletani, turisti e motorini convivono, non molto pacificamente. Ma non c’è un luogo della città che potrà raccontarvi meglio l’anima di Napoli, la sua essenza che qui si svela senza trucchi. Spaccanapoli non è una cartolina turistica: è Napoli.
Piazza Plebiscito e Palazzo Reale di Napoli
Se c’è un luogo simbolo di Napoli, questa è Piazza del Plebiscito. Nel corso dei secoli si è trasformata da semplice largo di campagna a luogo di raccolta dei napoletani: qui si svolgevano i tornei medievali e le “cuccagne” dei Borbone per tenere buono il popolo.
Oggi è il simbolo del nuovo “Rinascimento napoletano”: liberata dalle auto è luogo di passeggio dei napoletani e dei turisti venuti ad ammirare la sua grandezza e i due gioielli: il neoclassico colonnato della chiesa di San Francesco di Paola e il Palazzo Reale. Quest’ultimo fu costruito alla fine del 1500 quando la notizia della possibile visita del Re Filippo III a Napoli creò una certa agitazione. La capitale del Viceregno, infatti, non aveva luoghi per ospitare l’uomo più potente del mondo. Dopo infiniti ripensamenti, il viceré don Fernando, ordinò la costruzione di una residenza per l’illustre ospite. Il Palazzo Reale fu commissionato a Domenico Fontana nel 1600, che lo consegnò dopo solo due anni, anche se non completamente finito. Peccato però, che il capriccioso Re Filippo III cambiò idea senza avvisare: rimandò la sua visita a Napoli a data da destinarsi. Voi che siete più fortunati del Re, visitate l’Appartamento Reale, la Cappella Reale, i giardini e il Teatrino di corte.
Il Duomo e il Tesoro di San Gennaro
Lungo l’ottocentesca via Duomo compare maestosa la facciata del Duomo di Napoli, luogo deputato principalmente al culto di San Gennaro. Ricco di cappelle di potenti famiglie napoletane, il Duomo è abbellito dai dipinti di Luca Giordano che raffigurano gli Apostoli, i Padri e i Dottori della Chiesa.
Per i napoletani, il Duomo è prima di tutto il luogo dove c’è la Cappella e il Tesoro di San Gennaro. A ribadire che il legame dei napoletani con San Gennaro va ben oltre la semplice devozione per il Santo Patrono. E’ un sentimento viscerale e condiviso, che nel corso dei secoli ha superato divieti e restrizioni, rafforzandosi sempre più. Nonostante San Gennaro sia considerato dalla chiesa un santo di “Serie B”, non lo è per i napoletani. La Cappella e il tesoro sono la più immediata e importante prova di questo amore per “Faccia Gialla”, il nome con cui i partenopei chiamano il Santo dovuto alla sua statua più famosa in argento dorato. La Cappella ha un cancello di Cosimo Fanzago, affreschi del Domenichino e opere di Ribera. Il Tesoro di San Gennaro ha finalmente trovato spazio in un luogo accanto al Duomo e raccoglie reliquie e oggetti preziosi, diventati oracoli di fede. Il Tesoro comprende anche statue, candelabri e argenti vari, che i devoti hanno gelosamente protetto durante i numerosi saccheggi della città. Testimonianza di quanto i napoletani ritengano San Gennaro una presenza vicina e confortante, come fosse un caro vicino di casa, a cui ricorrere nei momenti di bisogno ma anche quando si ha solo voglia di parlare un po’.
Da non perdere poi Napoli Sotterranea, la Galleria Borbonica, la Galleria Umberto I, il Cimitero delle Fontanelle, il Maschio Angioino, Castel dell’Ovo, la Reggia e Parco di Capodimonte e molte altre cose ancora!!
Vesuvio
Il Vesuvio è un vulcano particolarmente interessante per la sua storia e per la frequenza delle sue eruzioni. È situato leggermente all'interno della costa del golfo di Napoli, ad una decina di chilometri ad est del capoluogo campano.
Il Vesuvio costituisce un colpo d'occhio di inconsueta bellezza nel panorama del golfo. Una celebre immagine da cartolina ripresa dalla collina di Posillipo lo ha fatto entrare di diritto nell'immaginario collettivo della città di Napoli. Il Vesuvio detiene un primato a livello mondiale, cioè quello di essere stato il primo vulcano ad essere studiato sistematicamente (per volontà della casa regnante dei Borbone), studi che continuano tuttora ad opera dell'Osservatorio Vesuviano. Risale infatti al 1841 (per volontà del re Ferdinando II delle Due Sicilie) la costruzione di un Osservatorio (tuttora funzionante, anche se solo come filiale di più moderne strutture ubicate a Napoli) e si può dire che la vulcanologia, come vera e propria disciplina scientifica, nasca in quegli anni.
Per chi avesse voglia merita sicuramente un’escursione al Vesuvio.
Il programma potrà subire delle variazioni in base alle condizioni meteo e/o ad eventi indipendenti dalla nostra volontà.
Incaravanclub: nient'altro che passione
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