Castelcivita (SA) - Annullata
A seguito dell'emergenza sanitaria Covid-19 che ha coinvolto il nosro Paese, chiediamo a tutti i partecipanti di coniugare le uscite in compagnia con il rigido rispetto delle procedure consigliate:
1) divieto di assembramento
2) mantenimento della distanza interpersonale
3) uso della mascherina nei luoghi chiusi
Le grotte di Castelcivita - La porta del Cilento sotterraneo
Agriturismo Sorgituro
Località Canneto - Postiglione (SA)
Mobile: Tel. +39 3397230155
Sito web: http://www.agriturismosorgituro.it/
e-mail: asorgituro@gmail.com
Coordinate GPS: N 40°33'22.9" E 15°12'21.7"
Tariffe
€15,00 a piazzola
€5,00 a persona
Bambini fino a 12 anni: gratuiti
Animali: ammessi senza costi aggiuntivi
La struttura potrà ospitare fino a 10 equipaggi condividendo i bagni in piazzola. Non sarà possibile aumentare il numero dei posti disponibili.
L'AGRICAMPEGGIO
L’azienda pone al centro di tutto l’amore per la natura riservando anche uno spazio dedicato a chi nella natura trascorre le sue vacanze.
L’area campeggio è leggermente appartata rispetto al ristorante e alle camere. Ai caravanisti di Sorgituro hanno voluto offrire, però, qualcosa in più rispetto ai classici servizi di fornitura di acqua ed elettricità.
In ciascuna piazzola disponibile, c’è una “casetta” contenente un bagno spazioso con doccia separata.
Esternamente un lavabo per gli usi di cucina, e uno spazio barbecue al fresco di un piccolo pergolato di vite.
Tutti gli altri servizi, dai pasti all’utilizzo degli spazi comuni, sono ovviamente a disposizione anche dei nostri ospiti caravanisti.
L’originalità e l’utilità delle strutture messe a disposizione, oltre alla posizione panoramica in cui si trovano, sono valse numerose segnalazioni su riviste specializzate in turismo da campeggio.
LE GROTTE DI CASTELCIVITA
Alle porte del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, in provincia di Salerno, le Grotte di Castelcivita costituiscono, con i loro 1700 metri di percorso turistico su un totale di circa 5000, uno dei complessi speleologici più estesi dell'Italia meridionale.Il sistema di cavità sotterranee, anche noto come "Grotte del Diavolo", "Grotte di Spartaco" o "Grotte Principe di Piemonte", si apre a circa 94 metri di altitudine, tra le rive del fiume Calore ed il versante sud-occidentale dei Monti Alburni, mostrando da subito un suggestivo scenario di gallerie, ampi spazi e strettoie, scavate dall'azione millenaria dell'erosione carsica. Le Grotte di Castelcivita si sviluppano lungo un unico ramo principale da cui, in più punti, si disserrano brevi diramazioni secondarie. Il sistema ipogeo si presenta suddiviso in due diversi settori, separati da un dislivello positivo di circa 5 metri denominato "Salto".La risalita dei gradoni del "Salto " consente di passare da un percorso propriamente turistico, ad un percorso fuori sentiero che, attraverso spettacolari ambienti concrezionati, adorni di imponenti ed eccentriche formazioni calcaree, conduce fino ad un ampio bacino idrico definito "Lago Terminale". https://www.grottedicastelcivita.com/
Come si sono formate le Grotte di Castelcivita
Le Grotte di Castelcivita si sono sviluppate grazie al lavoro incessante dell’acqua, la quale ha creato con il passare dei secoli fantastiche strutture calcaree di svariate forme quali stalattiti e stalagmiti, dando vita a paesaggi sotterranei di indubbia bellezza.
Cosa si trova all'interno delle Grotte di Castelcivita
La visita alle grotte di Castelcivita regala certamente emozioni uniche, qualsiasi esso sia il percorso che sceglierete tra: percorso turistico, percorso amatoriale e percorso speleologico. All'interno delle grotte è possibile ammirare il susseguirsi di paesaggi che cambiano da una “stanza” all’altra ognuna con la sua particolarità come “la pagoda”, una stalagmite monumentale, o la Sala Principe di Piemonte che presenta una colonna costituita da eleganti elementi a disco orizzontali, i Pozzi della Morte, profonde cavità verticali quasi completamente riempite d’acqua.
La leggenda di Spartaco
La leggenda narra che nel 71°.C. nelle vicinanze delle Grotte di Castelcivita si svolse una cruenta battaglia tra le truppe dell’Impero Romano e quelle di Spartaco, lo schiavo che si era ribellato All’Impero Romano.
La battaglia fu’ vinta dai Romani , e si narra che lui insieme alla moglie (Norce) ed alcuni guerrieri feriti si siano rifugiati nelle Grotte di Castelcivita.
Dalla narrazione di questo evento negli anni delle prime esplorazione le grotte furono chiamate “Grotte di Norce e Grotte di Spartaco”.
Un altra leggenda narra che uno dei motivi che indussero i primi esploratori ad entrare in grotta fu proprio la leggenda di Spartaco, infatti si pensava che Spartaco vi avesse nascosto un tesoro.
CASTELCIVITA
Ridente cittadina alle pendici meridionali degli Alburni, arroccata su di uno sperone di montagna naturale con case a cascata, domina la valle del fiume calore a 587 metri sul livello del mare.
Cenni storici
Castelcivita è un nome recente: infatti, come molti paesi della Campania costruiti sull’alto della montagna e poi distrutti, ha subito varie denominazioni. Il paese è indicato nei documenti Angioini con il nome di Civita Pantuliano mentre in età Aragonese con il nome di Castelluccia, probabilmente per indicare, già dal XIII secolo, una piccola città fortificata. Si pensa che le mura di Castelcivita siano opera di Pandolfo Fasanella, nobile feudatario, il quale la fece costruire per ordine di Carlo I D’Angiò.
Attività
La popolazione si dedica prevalentemente all’agricoltura ed alla pastorizia, infatti si produce olio,vino,grano, cereali e formaggi. Le salsicce, i capicolli, le soppressate ed i formaggi sono dei prelibati prodotti tipici. L’elemento caratteristico della gastronomia locale sono fungo porcino, che è alla base di molte ricette.
Cosa vedere
Il paese è caratterizzato da numerose testimonianze storiche del passato. Il simbolo predominante è la Torre Angioina, una delle più ardite costruzioni militari della zona, edificata nel XIII secolo. La torre è stata recentemente restaurata ed è sede del museo della civiltà contadina Castelcivitese e della preistoria.
Inoltre nel centro storico ricordiamo la chiesa di S. Cono, datata 1400, la chiesa di S. Nicola, datata 1600 e il convento S. Geltrude, che risale al 1500, il quale è impreziosito da un dipinto del 1600 raffigurante “La Deposizione”, opera del noto pittore Pietrafesa.
Il centro storico presenta l’antica struttura di fortezza ed infatti è caratterizzato da vie e viuzze che si intersecano tra di loro e da innumerevoli scalini interrotti di tanto in tanto da qualche spiazzo seguendo l’andamento toponomastico del territorio.
Interessanti sono i portali architravati in pietra calcarea locale e piperno su cui si possono ancora ammirare gli stemmi che appartengono alle antiche e nobili famiglie del paese.
Particolarmente suggestivo è il paesaggio incontaminato che lo circonda, infatti le acque limpide del fiume Calore e gli alberi secolari a ridosso delle sue sponde invitano i visitatori ad intraprendere delle lunghe e meravigliose passeggiate.
Altro richiamo per incantevoli escursioni sono le verdi cime dei Monti Alburni.