Gubbio (PG)

Le adesioni sono disponibili dal giorno: 11 Novembre 2019 - 15:00 al

USCITA

Gubbio (PG)

Dal 06-12-2019 al 08-12-2019
Albero di Gubbio

L'albero e i mercatini di Natale di Gubbio (PG)

Periodo: dal 6 al 08 Dicembre 2019
Struttura: Camping Village Rio Verde
Indirizzo: SS3 Flaminia Km 206,5
Località: Costacciaro (PG)
Telefono: 075-9170181
E-Mail: campingrioverde@gmail.com
Sito: http://www.campingrioverde.it/
Coordinate GPS: N43°21’2.106” E12°41’2.84”
Tariffe: 25 € al Giorno per 2 persone caravan, auto, elettricità.
Tassa di Soggiorno: non prevista.
Animali Domestici: gratuiti
Check in: Ingresso consentito fino alle ore 23:00
Check out: Possibilità di uscita nel pomeriggio senza sovrapprezzo.
Sala Comune: disponibile locale con camino al costo di € 30 al giorno da dividere tra i partecipanti
Disponibilità Piazzole: 15, aumentabili.

Ricordiamo a tutti i partecipanti che la Direzione del campeggio ha precisato che i bagni non saranno riscaldati.
A seguire varie informazioni su quello che possiamo vedere o fare nelle vicinanze del Campeggio.
Dato il periodo dell’anno, alcune potrebbero non essere fattibili ma saranno un buon motivo per ritornare in questi bellissimi posti a primavera o in estate.

Il camping Rio Verde si trova a Costacciaro (PG) nel Parco Naturale del Monte Cucco in una valle bagnata dal torrente Chiascio. L'altitudine è solo di 500 metri ma, essendo circondato da monti, la sera, anche in piena estate, il clima è fresco grazie anche alla fitta alberatura che caratterizza l'area camping.
Il Campeggio ci mette a disposizione la sala del ristorante da usare come sala comune.
Nel 1981 un gruppo di volontari realizza in occasione del Natale quello che è entrato, ben a ragione, nel Guinness dei primati come l’Albero di Natale più Grande del mondo: è una realizzazione che solo nello spirito del più genuino volontariato riesce ad avere continuità nel tempo.
La figura di un immenso albero di Natale è realizzata disponendo con sapienza sulle selvagge pendici del Monte Ingino, alle spalle della splendida città medioevale di Gubbio, corpi illuminanti di vario tipo e colore, che disegnano un effetto cromatico assolutamente particolare e unico: si distende, con una base di 450 metri, per oltre 750 metri (poco meno di trenta campi di calcio) nascondendo le sue radici nelle mura della città medioevale e arrivando con la sua grande stella alla basilica del Patrono, Sant’Ubaldo, posta in cima alla montagna.
Il 7 dicembre di ogni anno, nel corso di una manifestazione pubblica, l’Albero viene acceso con una cerimonia che vede coinvolti gli altri soggetti che meglio interpretano le nostre secolari tradizioni.
L’Albero non lascia mai indifferenti ma riesce sempre ad emozionare e far riemergere quelle sensazioni che a volte la quotidianità ha annebbiato: stupore, meraviglia, entusiasmo, tutte sensazioni che portano a sentirci più vicini, a stare insieme con maggiore comprensione, condivisione, tolleranza, fratellanza.
 

Gubbio
Ecco una mini-guida per partire alla scoperta di Gubbio, la città dei “matti”, senza farti trovare impreparato. Cosa vedere, cosa fare e cosa mangiare a Gubbio, una delle città più belle e caratteristiche dell'Umbria.
Cominciamo il nostro tour eugubino dal Duomo, chiesa maggiore di Gubbio e tesoro d’arte. Entrate al suo interno per ammirare le opere dei maggiori artisti eugubini del Cinquecento e i due organi della stessa epoca ivi custoditi. La scenografica e panoramica piazza Grande ospita anche Palazzo dei Consoli, simbolo della città, realizzato in stile gotico a testimoniare l’importanza di Gubbio in epoca medievale. Al suo interno ospita il museo comunale, il “campanone” e le sette “Tavole Eugubine”, il più importante documento per la storia dei popoli italici, datate fra il III e il II secolo a.C. Di fronte al Duomo sorge il Palazzo Ducale, eretto nel secondo Quattrocento per volontà del Duca Federico di Montefeltro, di cui si può ammirare lo studiolo (copia fedele dell’originale esposto al Metropolitan Museum di New York) oltre a uno splendido cortile interno composto da una serie di archi a tutto sesto sorretti da colonne e capitelli decorati. Degna di nota la Casa di S. Ubaldo, antica casa torre dove abitava il Santo patrono di Gubbio che risale a un periodo compreso fra il Due e Trecento, come testimoniano alcune tracce di decorazioni murali originali contenute all'interno.
Non tutti sanno che “…nella Casa di S. Ubaldo, una volta ogni 25 anni, avviene il resturo dei ”ceri”, protagonisti indiscussi dell'attesissima Corsa dei Ceri.
Fuori dalle mura antiche vi troverete faccia a faccia con il Teatro Romano, risalente aI I secolo a.C. e restaurato fra l’Otto e il Novecento che tuttora durante la stagione estiva è il palcoscenico per spettacoli classici.
Non lasciate la “città dei matti” senza aver fatto un giro al Parco Ranghiasci, area verde che si arrampica lungo le vecchie mura partendo da una delle antiche porte della città e che offre una delle migliori viste su Gubbio.
Se non soffrite di vertigini vale la pena di salire sulla cima del Monte Ingino (908 s.l.m.) con la funivia per ammirar la Basilica di Sant’Ubaldo che ospita le spoglie del santo e i famosi ceri.
Obbligatorie una visita a una delle antiche botteghe di fabbri che si troverete in giro per il paese, dove ancora oggi si lavorano a mano materiali incandescenti battendoli sull’incudine.


Mercatini di Natale
Per le vie della più bella città medievale del mondo potrete ammirare le statue del Presepe a Grandezza naturale nel quartiere di San Martino ed il Presepe vivente di San Pietro, oltre ad assistere a tutti gli eventi in programma durante tutto il periodo delle festività natalizie dell’iniziativa Gubbio è Natale. Potrete pattinare sul ghiaccio in piazza Grande e trovare tantissime altre attrazioni per grandi e bambini per vivere l’atmosfera piena di Natale.
Tra tante squisite tipicità non è facile scegliere cosa mangiare a Gubbio, ma è a dir poco immorale ripartire senza aver assaggiato almeno la crescia al panaro (una sorta di focaccia salata da gustare con gli affettati locali e con il friccò di agnello, anatra, pollo e coniglio), la torta al formaggio, i piatti con il tartufo, il baccalà (immerso 2 g nel latte e poi cotto in forno con le spezie) e il brustengo, un pane fritto che può essere mangiato accompagnandolo con pancetta, prosciutto, salsiccia, cipolla o rosmarino. Tra i dolci tradizionali ricordiamo i Ganascioni delle Suore di Santa Lucia, i quali venivano anticamente offerti insieme alla Barcarola (caffè d'orzo e mistrà).
La Fontana dove prendere la Patente da matto.
Il nome corretto è Fontana del Bargello ma viene comunemente chiamata Fontana dei Matti e si trova nel centro di Gubbio ed è la fontana che vi farà prendere una speciale Patente. Si, perchè secondo la tradizione è intorno a questa fontana che è possibile prendere la Patente da Matto. Per ottenerla occorre fare tre volte il giro della Fontana. In quella che è conosciuta come la città dei Matti, la pratica dei tre giri intorno alla fontana è una tradizione che risale al 1880 ed è legata alle "birate", ovvero ai veloci giri intorno al pennone principale di Piazza Grande che si compiono durante la festa dei Ceri. Per prendere la Patente da Matto, dovete compiere quindi tre giri intorno alla Fontana del Bergello ma, attenzione, dovrete farlo esclusivamente alla presenza di un eugubino doc. La patente è valida solo se un cittadino di Gubbio richiede per voi la patente, versando un contributo all'associazione Maggio Eugubino che vi concederà, dopo la "prova", la pergamena che attesta di aver avuto la licenza di... matto.
Curiosità sulla fontana
Gli studi geologici di particolari formazioni rocciose che circondano la città di Gubbio, pare abbiano rilevato che l'area è stata a lungo contaminata da iridio, una sostanza chimica altamente tossica, che potrebbe spiegare "la pazzia" della città.


La cittadina medievale
Molti la conoscono solo come la città della carta, ma Fabriano vanta molte altre bellezze e anche alcuni segreti, come lo splendido museo del pianoforte storico. Nell'arco di due giorni, c'è anche tempo per una visita al vicino Comune di Genga, Bandiera arancione Tci, che ospita le spettacolari grotte di Frasassi. Ultimo lembo della Marca d'Ancona a ridosso dell'Umbria, Fabriano, il cui centro storico è straordinariamente conservato, è circondata da un paesaggio verde e naturalisticamente splendido. In passato la piccola città d'arte è stata un importante crocevia culturale. Nel XIII secolo, complice anche la floridezza economica diffusasi grazie al commercio della carta, si svilupparono cantieri architettonici e pittorici che cambiarono il volto di Fabriano dando origine a capolavori in parte ancora poco noti. Edifici civili, chiese, cantieri pittorici nei quali si forma la cosiddetta "scuola fabrianese" ne fanno un polo artistico di primaria importanza.
Fabriano conserva ancora oggi la propria struttura medievale, raccolta intorno alla scenografica piazza del Comune, di forma quasi triangolare, su cui si affacciano i più importanti palazzi cittadini. Lo sguardo è catturato dal Palazzo del Podestà, uno dei più alti esempi di stile gotico nelle Marche. Il Palazzo del Comune, Il Loggiato di S. Francesco costruito a metà del Quattrocento, per collegare l'imponente chiesa di S. Francesco alla piazza del Comune. Alle spalle del Comune il settecentesco Teatro Gentile, uno dei più belli ed eleganti delle Marche.


Museo della carta e della filigrana
Il Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano è ospitato all'interno dell'ex convento dei padri domenicani. Il museo tramanda la secolare tradizione della produzione della carta che rende Fabriano una città unica in Europa. All'interno è ospitata una fedele riproduzione della gualchiera medievale per la fabbricazione della carta a mano. La collezione comprende anche un'importantissima collezione di filigrane antiche e moderne: nel corso della visita guidata, oltre alla visione di un video sulla storia della carta, è possibile assistere alla dimostrazione della produzione della carta a mano con i mastri cartai.
In loco è stata infatti ricostruita una cartiera medievale, dove è possibile osservare l'intero ciclo di lavorazione. Gli stracci, puliti dalla "stracciarola", sono messi a bagno nel "maceratoio" e ridotti in pasta da carta dall'azione delle pile idrauliche a magli multipli. Immergendo un apposito setaccio nel "tino" dove è stata trasferita la pasta, con opportuni scuotimenti che hanno lo scopo di far scolare l'acqua, alla pasta viene data la forma di fogli, che vengono disposti su un feltro e pressati in un torchio. Dopo l'essiccazione i fogli sono immersi in un bagno di gelatina animale, operazione detta di collatura, che ha lo scopo di renderli impermeabili all'inchiostro; di nuovo essiccati e pressati, i fogli sono pronti per l'uso. Nella libreria del museo è possibile acquistare numerosi prodotti artigianali realizzati con carta fatta a mano e rilegati in pelle naturale. Su prenotazione, è possibile frequentare laboratori didattici, anche di più giorni.

Link utili: http://www.alberodigubbio.com/

Scarica il programma dell'uscita a Gubbio: Gubbio2020_PROG.pdf

 

Immagine anteprima
mercatini di gubbio
Immagini raduno
Albero di Gubbio

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