Gubbio (PG) - Annullata
Continueremo a chiedere a tutti i partecipanti di coniugare le uscite in compagnia con il rigido rispetto delle procedure consigliate:
1) divieto di assembramento;
2) mantenimento della distanza interpersonale;
3) uso della mascherina certificata nei luoghi chiusi, o nei luoghi aperti quando viene a mancare la distanza interpersonale.
Umbria Paradiso di Dante
Periodo: dal 10 al 12 settembre 2021
Struttura: Camping Village Rio Verde
Indirizzo: SS3 Flaminia Km 206,5
Località: Costacciaro (PG)
Telefono: 075-9170181
E-Mail: campingrioverde@gmail.com
Sito: http://www.campingrioverde.it/
Coordinate GPS: N43°21’2.106” E12°41’2.84”
Tariffe a forfait per l'intero fine settimana:
€ 75 adulti
€ 55 bambini
che comprende: piazzola, caravan, auto, elettricità, visita guuidata di Costacciaro e Scheggia, visita guidata delle abbazie e di Gubbio, visita di Gualdo Tadino e una cena a base di prodotti tipici locali presso il campeggio (vds programma).
Tassa di Soggiorno: non prevista.
Animali Domestici: gratuiti
Check in: Ingresso consentito fino alle ore 23:00
Check out: Possibilità di uscita nel pomeriggio senza sovrapprezzo.
Disponibilità Piazzole: 15, aumentabili.
Il camping Rio Verde si trova a Costacciaro (PG) nel Parco Naturale del Monte Cucco in una valle bagnata dal torrente Chiascio. L'altitudine è solo di 500 metri ma, essendo circondato da monti, la sera, anche in piena estate, il clima è fresco grazie anche alla fitta alberatura che caratterizza l'area camping.
Programma
“Umbria Paradiso di Dante” è un progetto che ha per fine la realizzazione di un itinerario regionale che tocchi i centri umbri nominati o attinenti alla Divina Commedia.
Questo progetto prevede una novità: che i cammini siano strutturati in “cerchi” per permettere ai turisti di “assoporare” ciascun territorio con più tranquillità e con il giusto tempo, al contrario dei cammini che prevedono usualmente solo un passaggio.
Itinerario del 1° cerchio
Venerdì 10 settembre
ore 17:00; visita guidata Costacciaro e Scheggia.
Scheggia: visita dei monumenti principali. Origini del Chiascio (canto XI Paradiso).
Commenti a cura di Flavio Cenci
Costacciaro: visita dei principali monumenti e del Palazzo Ducale, con focus su Nallo de Guelfoni e sui duchi di Montefeltro. Visita alla sede degli Uomini Originari di Costacciaro, osservazione dei documenti del XIII secolo.
Commento di Euro Puletti.
Itinerario del 2° cerchio
Sabato 11 settembre
ore 09:30; visita guidata delle Abbazie.
Abbazia di Santa Croce di Fonte Avellana. Focus su San Pier Damiani canto 21 paradiso
Abbazia di Sitria.
Abbazia di Sant’Emiliano in Congiuntoli.
Focus su Dante templare.
ore 16:00; Gubbio.
Visita generale della città di Gubbio.
In particolare alla Chiesa di San Francesco, e alla chiesetta della Vittorina, con focus su san Francesco e Sant’ Ubaldo. Biblioteca Sperelliana: Divina Commedia di Cecco Bonanotte, miniature attribuite a Oderisi da Gubbio.
Commento di Anna Buoninsegni.
Itinerario del 3° cerchio
Domenica 12 settembre
ore 09:30; visita Gualdo Tadino.
Museo della Rocca Flea e mostra “Gualdo Tadino e Dante nella ceramica a lustro” a cura di Catia Monacelli.
In esposizione opere di Alfredo Santarelli con scene della Divina Commedia.
Al termine delle prime due giornate è possibile prenotare una cena a base di prodotti tipici locali presso il Camping Rio Verde.
Aggiungiamo alcune informazioni sulle località che ci ospiteranno.
Gubbio
Ecco una mini-guida per partire alla scoperta di Gubbio, la città dei “matti”, senza farti trovare impreparato. Cosa vedere, cosa fare e cosa mangiare a Gubbio, una delle città più belle e caratteristiche dell'Umbria.
Cominciamo il nostro tour eugubino dal Duomo, chiesa maggiore di Gubbio e tesoro d’arte. Entrate al suo interno per ammirare le opere dei maggiori artisti eugubini del Cinquecento e i due organi della stessa epoca ivi custoditi. La scenografica e panoramica piazza Grande ospita anche Palazzo dei Consoli, simbolo della città, realizzato in stile gotico a testimoniare l’importanza di Gubbio in epoca medievale. Al suo interno ospita il museo comunale, il “campanone” e le sette “Tavole Eugubine”, il più importante documento per la storia dei popoli italici, datate fra il III e il II secolo a.C. Di fronte al Duomo sorge il Palazzo Ducale, eretto nel secondo Quattrocento per volontà del Duca Federico di Montefeltro, di cui si può ammirare lo studiolo (copia fedele dell’originale esposto al Metropolitan Museum di New York) oltre a uno splendido cortile interno composto da una serie di archi a tutto sesto sorretti da colonne e capitelli decorati. Degna di nota la Casa di S. Ubaldo, antica casa torre dove abitava il Santo patrono di Gubbio che risale a un periodo compreso fra il Due e Trecento, come testimoniano alcune tracce di decorazioni murali originali contenute all'interno.
Non tutti sanno che “…nella Casa di S. Ubaldo, una volta ogni 25 anni, avviene il resturo dei ”ceri”, protagonisti indiscussi dell'attesissima Corsa dei Ceri.
Fuori dalle mura antiche vi troverete faccia a faccia con il Teatro Romano, risalente aI I secolo a.C. e restaurato fra l’Otto e il Novecento che tuttora durante la stagione estiva è il palcoscenico per spettacoli classici.
Non lasciate la “città dei matti” senza aver fatto un giro al Parco Ranghiasci, area verde che si arrampica lungo le vecchie mura partendo da una delle antiche porte della città e che offre una delle migliori viste su Gubbio.
Se non soffrite di vertigini vale la pena di salire sulla cima del Monte Ingino (908 s.l.m.) con la funivia per ammirar la Basilica di Sant’Ubaldo che ospita le spoglie del santo e i famosi ceri.
Obbligatorie una visita a una delle antiche botteghe di fabbri che si troverete in giro per il paese, dove ancora oggi si lavorano a mano materiali incandescenti battendoli sull’incudine.
La cittadina medievale
Molti la conoscono solo come la città della carta, ma Fabriano vanta molte altre bellezze e anche alcuni segreti, come lo splendido museo del pianoforte storico. Nell'arco di due giorni, c'è anche tempo per una visita al vicino Comune di Genga, Bandiera arancione Tci, che ospita le spettacolari grotte di Frasassi. Ultimo lembo della Marca d'Ancona a ridosso dell'Umbria, Fabriano, il cui centro storico è straordinariamente conservato, è circondata da un paesaggio verde e naturalisticamente splendido. In passato la piccola città d'arte è stata un importante crocevia culturale. Nel XIII secolo, complice anche la floridezza economica diffusasi grazie al commercio della carta, si svilupparono cantieri architettonici e pittorici che cambiarono il volto di Fabriano dando origine a capolavori in parte ancora poco noti. Edifici civili, chiese, cantieri pittorici nei quali si forma la cosiddetta "scuola fabrianese" ne fanno un polo artistico di primaria importanza.
Fabriano conserva ancora oggi la propria struttura medievale, raccolta intorno alla scenografica piazza del Comune, di forma quasi triangolare, su cui si affacciano i più importanti palazzi cittadini. Lo sguardo è catturato dal Palazzo del Podestà, uno dei più alti esempi di stile gotico nelle Marche. Il Palazzo del Comune, Il Loggiato di S. Francesco costruito a metà del Quattrocento, per collegare l'imponente chiesa di S. Francesco alla piazza del Comune. Alle spalle del Comune il settecentesco Teatro Gentile, uno dei più belli ed eleganti delle Marche.
Museo della carta e della filigrana
Il Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano è ospitato all'interno dell'ex convento dei padri domenicani. Il museo tramanda la secolare tradizione della produzione della carta che rende Fabriano una città unica in Europa. All'interno è ospitata una fedele riproduzione della gualchiera medievale per la fabbricazione della carta a mano. La collezione comprende anche un'importantissima collezione di filigrane antiche e moderne: nel corso della visita guidata, oltre alla visione di un video sulla storia della carta, è possibile assistere alla dimostrazione della produzione della carta a mano con i mastri cartai.
In loco è stata infatti ricostruita una cartiera medievale, dove è possibile osservare l'intero ciclo di lavorazione. Gli stracci, puliti dalla "stracciarola", sono messi a bagno nel "maceratoio" e ridotti in pasta da carta dall'azione delle pile idrauliche a magli multipli. Immergendo un apposito setaccio nel "tino" dove è stata trasferita la pasta, con opportuni scuotimenti che hanno lo scopo di far scolare l'acqua, alla pasta viene data la forma di fogli, che vengono disposti su un feltro e pressati in un torchio. Dopo l'essiccazione i fogli sono immersi in un bagno di gelatina animale, operazione detta di collatura, che ha lo scopo di renderli impermeabili all'inchiostro; di nuovo essiccati e pressati, i fogli sono pronti per l'uso. Nella libreria del museo è possibile acquistare numerosi prodotti artigianali realizzati con carta fatta a mano e rilegati in pelle naturale. Su prenotazione, è possibile frequentare laboratori didattici, anche di più giorni.
Incaravanclub: nient'altro che passione
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