Halloween in Val D'Orcia - Annullata
Per le restrizioni dovute al Covid si rimanda alla legislazione nazionale vigente.
Aspettando Halloween in Val d'Orcia
Periodo: Dal 28 ottobre al 01 novembre 2022
Struttura: Camping Il treccolo
Indirizzo: Strada provinciale 14 n° 5
Località: San Giovanni D’asso SI
Cellulare: 3663450565
E-Mail: info@camping-iltreccolo.it
Sito: http://www.camping-iltreccolo.it
Coordinate GPS: N 43° 8' 42" E 11° 34' 58"
Tariffe: € 20 ad equipaggio.
Tassa di Soggiorno: come da regolamento Comunale
Animali Domestici: ammessi a titolo gratuito
Check-in: da concordare con la reception.
Check-out: entro le ore 20:00 dell'ultimo giorno di soggiorno senza sovrapprezzo.
Sala Comune: disponibile una tensostruttura di 50 Mq
Disponibilità Piazzole: 10
Coordinatore uscita: Roberta (bia) e Massimo (nessie)
Il campeggio “Il Treccolo“ si trova alle porte dello spettacolare paesaggio, culturale e naturalistico della Val D’Orcia. Nel comprensorio delle Crete Senesi, a due passi dalla Via Francigena.
Assaporerete il profumo della natura percorrendo la strada del Vino D’Orcia e del caratteristico olio Toscano. Rimarrete incantati dal magnifico Borgo Medievale di San Giovanni D’Asso che vanta il primo museo del tartufo in Italia: 250 mq suddiviso in 4 nuclei espositivi, ubicato nei sotterranei del suo millenario Castello. Un luogo, che ha avuto giustizia, nel 2004, allorquando l’UNESCO ha iscritto la Val D’Orcia, nel Patrimonio Mondiale dell’ Umanità : primo territorio rurale ad essere premiato con questo riconoscimento definendolo nelle motivazioni come ” icona del paesaggio “. Dolci colline, file di cipressi, castelli e abbazie, chiese e conventi, borghi e città, poderi e strade ne dimostrano il giusto e meritato riconoscimento.
Il magnifico paesaggio della Val d'Orcia, tra le colline toscane, è stato inserito nella World Heritage List dall'Unesco nel 2004. La Val d'Orcia, connubio di arte e paesaggio, spazio geografico ed ecosistema, è l'espressione di meravigliose caratteristiche naturali ma è anche il risultato e la testimonianza della gente che vi ha abitato.
Secondo l'Unesco questa valle è un eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel Rinascimento e rispecchia gli ideali del "buon governo" (XIV e XV sec.) tipici della città-stato italiana, i cui splendidi luoghi sono stati celebrati dai pittori della Scuola Senese, fiorita tra il XIII ed il XV secolo.
Le immagini della Val d'Orcia ed in particolar modo le riproduzioni dei suoi paesaggi, in cui si raffigura la gente vivere in armonia con la natura, sono così divenute icone dell'epoca rinascimentale.
Ne è un esempio perfetto il ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti “Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo” (1338-1339), conservato nel Palazzo Pubblico di Siena.
Si tratta di opere d’arte capaci di andare al di là del valore artistico per trascendere in quello architettonico, ambientale e sociale. Dolci colline ricoperte da una fitta vegetazione di vigneti, oliveti, cipressi, faggeti e castagneti, interrotta da antichi abitati di origine medievale, case rurali e rocche con torri impervie che si disperdono nell'isolata e tranquilla natura dei luoghi: è questo lo scenario che si presenta agli occhi del visitatore della Val d’Orcia, scenario suggestivo, proprio come ritratto dai maestri della Scuola Senese.
Cinque milioni di anni di storia geologica hanno lasciato il segno su questo territorio che oggi presenta una peculiare varietà di specie vegetali ed animali. Anche i depositi di lava dei vulcani ormai spenti di Radicofani e dell’Amiata hanno contribuito a delineare le forme di quest’area; la lava, induritasi, ha dato vita alle pietre scure conosciute come trachiti. Le rocce laviche si susseguono accompagnando il corso del fiume Orcia che taglia la valle e ne esce attraverso una profonda spaccatura. La Val d’Orcia ha legato i suoi destini alla via Cassia, la grande strada romana che metteva in comunicazione Roma col nord Italia e che attraversa per intero la valle.
Una strada che, per gran parte del suo percorso, ricalca la storica via Francigena, dove il senso del viaggio ha lo spirito del pellegrinaggio.
Il transito continuo di uomini e merci lungo tale fondamentale via di collegamento decretò l’importanza di alcuni centri abitati dell’area fino a suscitare l’interesse della Repubblica di Siena nel XV secolo.
Dopo la metà del Cinquecento, la Val d’Orcia entrò nell'orbita fiorentina insieme ai domini senesi, conservando il solo valore di area agricola. Castiglione d'Orcia, Montalcino, Pienza, Radicofani e San Quirico d'Orcia sono i cinque splendidi comuni che hanno scelto di dare vita al Parco della Val D’Orcia per tutelarne l’ambiente e il territorio e per promuoverne il marchio.
Contignano, Monticchiello, Bagno Vignoni, Rocca d'Orcia, Campiglia d'Orcia, Bagni San Filippo, Vivo d'Orcia, sono altre magnifiche località che in questa zona costituiscono anche un tuffo in un passato affascinante e ricco di suggestioni.
L'Abbazia di San Galgano: La vera Spada nella Roccia, un'immensa cattedrale scoperchiata e che si erge maestosa in mezzo al nulla. Sulla collina che sovrasta l'Abbazia San Galgano è conservata la spada che, secondo la leggenda, il cavaliere Galgano conficcò miracolosamente nella roccia e si fece eremita: "ed essa, per virtù divina, si saldò in modo tale che né lui né altri, con qualunque sforzo, fino ad ora poterono mai estrarre", é scritto nei verbali del processo di canonizzazione, il più antico che si conosca.
Il luogo emana un fascino incredibile e si è immersi in un alone di magia e mistero, alimentato da stravaganti teorie dove i risultati delle analisi scientifiche si confondono con interpretazioni mistiche ed esoteriche.
La ricchezza e la varietà del paesaggio non sono gli unici elementi che caratterizzano questo territorio incontaminato, anche la produzione enogastronomica è infatti uno dei punti di forza della Val d'Orcia: il cacio pecorino di Pienza, il miele della Val d'Orcia, l'olio extra-vergine di oliva di Castiglione d'Orcia, i salumi di Cinta Senese.
E ancora funghi e tartufi, e uno dei vini più famosi al mondo: il Brunello di Montalcino.
Ma anche tanto benessere...
Terme San Giovanni - Rapolano Terme
Le Terme di San Giovanni si trovano a 2 km da Rapolano, nella campagna senese. Il centro, già conosciuto fra il IV e il V secolo d.C., ebbe il suo massimo splendore nell’Ottocento. Oggi, ristrutturate ed ampliate con una moderna struttura composta da svariate piscine all'aperto e chiuse, le Terme di San Giovanni godono di una magnifica ubicazione immersa in un parco ricco di piante secolari e con viste panoramiche uniche sulle Crete.
Terme Antica Querciolaia - Rapolano Terme
Oltre ad un ampio parco piscine e ad un attrezzato centro benessere, il complesso termale ospita anche un accogliente Giardino d'Inverno, ampia sala riscaldata, immersa in un parco di piante secolari, dove potrete sostare o gustare i prodotti tipici locali e prodotti provenienti da coltivazioni biologiche selezionati per voi dai nostri ristoratori del "Foyer delle Terme".
Terme San Filippo - Castiglione d'Orcia
L'antichità di queste terme è testimoniata da ritrovamenti archeologici romani e da numerose testimonianze della loro frequentazione già nel Medioevo e nel Rinascimento da parte di illustri personaggi, fra cui Lorenzo il Magnifico. Le proprietà curative delle acque termali ebbero vasta risonanza sia nei testi scientifici che trattavano di questo argomento sia in ambito letterario, come testimonia la citazione nella "Mandragola", la famosa opera di Machiavelli.
Le acque termali sono acque solfuree-solfate-calciche-magnesiache ipertermali (48°); alle loro proprietà analgesiche, antinfiammatorie e miorilassanti per le articolazioni e anticatarrali, fluidificanti e antimicrobiche per le mucose, si aggiungono quelle del fango naturale da esse depositato, addizionato con argilla e lasciato maturare a lungo in apposite vasche, dove viene manipolato con metodi ancora tradizionali e raccolto, per l'uso, in secchi immersi nel calore delle stesse acque.
Alle Terme San Filippo si praticano cure di balneoterapia, fangobalneoterapia, inalazioni, aerosol, aerosol ionizzato, aerosol sonico, docce nasali micronizzate.
Terme San Filippo
Via San Filippo 23 53023 Bagni S.Filippo
Telefono 0577 872982
Segnaliamo inoltre la festa d'Autunno di Pienza, ecco il loro programma in breve:
Domenica 30 Ottobre
Ore 15,30 - Piazza Pio II
Castagne arrosto, vin brulé e musica. A cura della ProLoco
Lunedì 31 Ottobre
Ore 15,30 - Piazza Pio II
Giochi di animazione con la Consulta Giovanile (tempo permettendo)
Ore 18,00 - Sala Convegni Serata di paura con l'Associazione Genitori
Sfilata e premiazione delle maschere "più orride" dei piccoli e dei grandi.
A cura della Consulta Giovanile La serata proseguirà in biblioteca in compagnia dei genitori e dei ragazzi. http://www.valdorciasenese.com/festa-d-autunno-aspettando-halloween-p-11_news_0_2763.html
Montalcino
Dislocato su una collina di 564 m . sul livello del mare, Montalcino conserva ancora inalterato il suo fascino di antico borgo medievale.
Il suo territorio, che fa parte del Parco della Val d'Orcia, è coperto da coltivazioni di vite, olivi e boschi in cui prevalgono alberi di leccio e dal cui termine latino ( Ilex ) deriva probabilmente il nome Montalcino, Mons Ilcinus.
La prima importante presenza stanziale sul territorio è legata al sito archeologico di Poggio alla Civitella (su una altura a 3 km da Montalcino) con resti etruschi del periodo arcaico ed ellenistico: a partire dal IV sec. a.C. la collina ha ospitato un villaggio e più tardi una fortezza con tre circuiti difensivi, abbandonata presumibilmente durante il III sec. a.C.
Il più antico documento che citi Montalcino è datato 715 d.C.: firmato dal re dei Longobardi Liutprando, riporta la contesa tra il Vescovo di Siena e quello di Arezzo per il possesso di alcune Pievi montalcinesi. L'altro documento altomedievale, datato 814, informa invece della donazione del territorio ilcinese da parte di Ludovico il Pio all' Abbazia di Sant'Antimo , meraviglioso complesso architettonico che oggi dista 9 Km da Montalcino. Elevata al grado di città ed eretta a Diocesi nel 1462 da Papa Pio II Piccolomini, la Montalcino rinascimentale visse momenti storici di grande tensione dovuti alla contesa tra Firenze e Siena per l'egemonia sul territorio. Dopo la resa di Siena ai Medici nel 1555, gli esuli senesi, rifugiati nella poderosa Fortezza trecentesca, fondarono la Repubblica di Siena in Montalcino che governò fino al 1559; da quel momento Montalcino subirà le vicende del Granducato di Toscana.
Girando per la città si possono ammirare numerose opere architettoniche di epoca medievale, a cominciare dalle mura di cinta che conservano ancora le antiche porte e parte dei torrioni, il Palazzo Comunale (fine del Duecento), i Loggiati di Piazza del Popolo, la Cattedrale in stile neoclassico, il Santuario della Madonna del Soccorso, la Chiesa di Sant'Egidio (la chiesa dei senesi), e le bellissime chiese trecentesche di Sant'Agostino (presenti affreschi di scuola senese del XIV sec.) e di San Francesco, con gli annessi Conventi. Quest'ultima chiesa conserva gli affreschi cinquecenteschi di Vincenzo Tamagni, lo stesso autore degli affreschi dell'antico Studiolo inserito nell'antico complesso dello Spedale di Santa Maria della Croce , fondato nel XIII sec., oggi sede dell'Amministrazione Comunale.
Nel complesso dell'ex Convento di Sant'Agostino trova oggi posto il Museo Civico e Diocesano d'Arte Sacra , riaperto nel 1997. Si tratta di uno dei più importanti musei della provincia di Siena ed offre una panoramica completa della produzione artistica di questo centro toscano.
Link utili:
https://www.termesangiovanni.it/it
http://www.termesanfilippo.com
http://www.cretesenesi.com/
http://www.valdorciasenese.com/
http://www.valdorciasenese.com/pienza-p-11_vis_8_150.html
Buon divertimento!
Il programma potrà subire delle variazioni in base alle condizioni meteo e/o ad eventi indipendenti dalla nostra volontà.
Incaravanclub: nient'altro che passione
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