Pasqua a Gubbio (PG)
Pasqua a Gubbio con Incaravanclub Italia
Periodo: dal 29 marzo al 01 aprile 2024
Struttura: Camping Village Rio Verde
Indirizzo: SS3 Flaminia Km 206,5
Località: Costacciaro (PG)
Telefono: 075-9170181
E-Mail: campingrioverde@gmail.com
Sito: http://www.campingrioverde.it/
Coordinate GPS: N43°21’2.106” E12°41’2.84”
Tariffa:
Adulti € 8
Bambini (2-11 anni) € 5
Auto € 3
Caravan € 10
Sarà applicato dalla Direzione uno sconto del 10%
Nella tariffa è incluso: ettricità, acqua calda/doccia, piscina (aperta dal 1 giugno al 10 settembre).
Tassa di Soggiorno: non prevista.
Animali Domestici: gratuiti
Check in: Ingresso consentito fino alle ore 23:00
Check out: Possibilità di uscita nel pomeriggio senza sovrapprezzo.
Disponibilità Piazzole: 15, aumentabili.
Caparra:
Per confermare l’iscrizione a Gubbio, sarà necessario versare una caparra confirmatoria, contestualmente all’avvenuta iscrizione, entro e non oltre il 25 marzo 2024, eseguendo un bonifico bancario dell’importo di € 20,00 sul conto corrente:
- Intestato a: Incaravan Club Italia
- Banca: BCC CAMBIANO – Agenzia di POGGIBONSI
- IBAN: IT 06 W 08425 71940 000040435869
- Causale: Gubbio + “nickname”
Una volta effettuato il bonifico vi chiediamo gentilmente di inviare una mail a segreteria@incaravanclub.it con il dettaglio del versamento effettuato.
Dopo il 25 marzo 2024 le caparre saranno versate, con bonifico cumulativo, alla struttura che ospita l'uscita.
Il camping Rio Verde si trova a Costacciaro (PG) nel Parco Naturale del Monte Cucco in una valle bagnata dal torrente Chiascio. L'altitudine è solo di 500 metri ma, essendo circondato da monti, la sera, anche in piena estate, il clima è fresco grazie anche alla fitta alberatura che caratterizza l'area camping.
Gubbio
Ecco una mini-guida per partire alla scoperta di Gubbio, la città dei “matti”, senza farti trovare impreparato.
Cominciamo il nostro tour eugubino dal Duomo, chiesa maggiore di Gubbio e tesoro d’arte. Entrate al suo interno per ammirare le opere dei maggiori artisti eugubini del Cinquecento e i due organi della stessa epoca ivi custoditi. La scenografica e panoramica piazza Grande ospita anche Palazzo dei Consoli, simbolo della città, realizzato in stile gotico a testimoniare l’importanza di Gubbio in epoca medievale. Al suo interno ospita il museo comunale, il “campanone” e le sette “Tavole Eugubine”, il più importante documento per la storia dei popoli italici, datate fra il III e il II secolo a.C. Di fronte al Duomo sorge il Palazzo Ducale, eretto nel secondo Quattrocento per volontà del Duca Federico di Montefeltro, di cui si può ammirare lo studiolo (copia fedele dell’originale esposto al Metropolitan Museum di New York) oltre a uno splendido cortile interno composto da una serie di archi a tutto sesto sorretti da colonne e capitelli decorati. Degna di nota la Casa di S. Ubaldo, antica casa torre dove abitava il Santo patrono di Gubbio che risale a un periodo compreso fra il Due e Trecento, come testimoniano alcune tracce di decorazioni murali originali contenute all'interno.
Non tutti sanno che “…nella Casa di S. Ubaldo, una volta ogni 25 anni, avviene il resturo dei ”ceri”, protagonisti indiscussi dell'attesissima Corsa dei Ceri.
Fuori dalle mura antiche vi troverete faccia a faccia con il Teatro Romano, risalente aI I secolo a.C. e restaurato fra l’Otto e il Novecento che tuttora durante la stagione estiva è il palcoscenico per spettacoli classici.
Non lasciate la “città dei matti” senza aver fatto un giro al Parco Ranghiasci, area verde che si arrampica lungo le vecchie mura partendo da una delle antiche porte della città e che offre una delle migliori viste su Gubbio.
Se non soffrite di vertigini vale la pena di salire sulla cima del Monte Ingino (908 s.l.m.) con la funivia per ammirar la Basilica di Sant’Ubaldo che ospita le spoglie del santo e i famosi ceri.
Obbligatorie una visita a una delle antiche botteghe di fabbri che si troverete in giro per il paese, dove ancora oggi si lavorano a mano materiali incandescenti battendoli sull’incudine.
La cittadina medievale
Molti la conoscono solo come la città della carta, ma Fabriano vanta molte altre bellezze e anche alcuni segreti, come lo splendido museo del pianoforte storico. Nell'arco di due giorni, c'è anche tempo per una visita al vicino Comune di Genga, Bandiera arancione Tci, che ospita le spettacolari grotte di Frasassi. Ultimo lembo della Marca d'Ancona a ridosso dell'Umbria, Fabriano, il cui centro storico è straordinariamente conservato, è circondata da un paesaggio verde e naturalisticamente splendido. In passato la piccola città d'arte è stata un importante crocevia culturale. Nel XIII secolo, complice anche la floridezza economica diffusasi grazie al commercio della carta, si svilupparono cantieri architettonici e pittorici che cambiarono il volto di Fabriano dando origine a capolavori in parte ancora poco noti. Edifici civili, chiese, cantieri pittorici nei quali si forma la cosiddetta "scuola fabrianese" ne fanno un polo artistico di primaria importanza.
Fabriano conserva ancora oggi la propria struttura medievale, raccolta intorno alla scenografica piazza del Comune, di forma quasi triangolare, su cui si affacciano i più importanti palazzi cittadini. Lo sguardo è catturato dal Palazzo del Podestà, uno dei più alti esempi di stile gotico nelle Marche. Il Palazzo del Comune, Il Loggiato di S. Francesco costruito a metà del Quattrocento, per collegare l'imponente chiesa di S. Francesco alla piazza del Comune. Alle spalle del Comune il settecentesco Teatro Gentile, uno dei più belli ed eleganti delle Marche.
Museo della carta e della filigrana
Il Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano è ospitato all'interno dell'ex convento dei padri domenicani. Il museo tramanda la secolare tradizione della produzione della carta che rende Fabriano una città unica in Europa. All'interno è ospitata una fedele riproduzione della gualchiera medievale per la fabbricazione della carta a mano. La collezione comprende anche un'importantissima collezione di filigrane antiche e moderne: nel corso della visita guidata, oltre alla visione di un video sulla storia della carta, è possibile assistere alla dimostrazione della produzione della carta a mano con i mastri cartai.
In loco è stata infatti ricostruita una cartiera medievale, dove è possibile osservare l'intero ciclo di lavorazione. Gli stracci, puliti dalla "stracciarola", sono messi a bagno nel "maceratoio" e ridotti in pasta da carta dall'azione delle pile idrauliche a magli multipli. Immergendo un apposito setaccio nel "tino" dove è stata trasferita la pasta, con opportuni scuotimenti che hanno lo scopo di far scolare l'acqua, alla pasta viene data la forma di fogli, che vengono disposti su un feltro e pressati in un torchio. Dopo l'essiccazione i fogli sono immersi in un bagno di gelatina animale, operazione detta di collatura, che ha lo scopo di renderli impermeabili all'inchiostro; di nuovo essiccati e pressati, i fogli sono pronti per l'uso. Nella libreria del museo è possibile acquistare numerosi prodotti artigianali realizzati con carta fatta a mano e rilegati in pelle naturale. Su prenotazione, è possibile frequentare laboratori didattici, anche di più giorni.
Il programma potrà subire delle variazioni in base alle condizioni meteo e/o ad eventi indipendenti dalla nostra volontà.
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