Timau (UD) - ANNULLATA

Le adesioni sono disponibili dal giorno: 01 Giugno 2023 - 20:00 al 09 Giugno 2023 - 9:00

USCITA

Timau (UD) - ANNULLATA

Dal 16-06-2023 al 18-06-2023

Apertura adesioni: 01 giugno 2023
Le iscrizioni si chiudono il 14 giugno o ad esaurimento dei posti

TIMAU (UD) E LE PORTATRICI CARNICHE

Periodo: dal 16 al 18 giugno 2023

Struttura: Camping “LAGO 3 COMUNI”
Indirizzo: via Tolmezzo,52
Località: Alesso di Trasaghis (UD)

Sito web: https://www.lago3comuni.com/
 
Coordinate GPS: N 46°19’32.98” E 12°03’48.63”

Tariffe
(in attesa di comunicazioni) Euro/gg
Prezzo per piazzola 60mq + elettricità + 2 adulti + 1 cane.

Tassa di soggiorno: come da regolamento comunale.
Animali domestici: ammessi

Check in: entro le ore 22,00
Check out: possibilità di uscire l’ultimo giorno di soggiorno senza sovraprezzo

Disponibilità piazzole: 10

Coordinatore uscita: Marco (ziracco)

IMPORTANTE: visto che faremo delle piccole camminate ed escursioni sarà importante dotarsi di scarpe adatte (meglio se pedule o scarponcini leggeri).

Il campeggio
Il Camping si trova sulla riva ovest del Lago di Cavazzo, conosciuto anche come Lago dei 3 Comuni.

La posizione centrale del lago permette di raggiungere in giornata diversi punti d’interesse della regione come Gemona del Friuli, Venzone, San Daniele del Friuli, Udine, Aquileia, Grado, Cividale e Trieste oppure di esplorare il territorio montano della Carnia e sconfinare fino in Austria e Slovenia.

Al centro del camping troverai un fornitissimo bar con parco giochi attrezzato per i bambini in cui trascorrere la tua pausa pranzo o rilassarti a fine giornata con un ottimo cocktail.

Il servizio noleggio sup, kayak e biciclette è a tua disposizione per farti divertire assieme alla tua famiglia, scoprendo il lago e i suoi dintorni.

Non ti basta? Lo staff del Camping ti metterà in contatto con le associazioni sportive locali e potrai scegliere tra l’ASD Nautilago per la barca a vela, l’ASD Volo Libero Friuli per il parapendio o la Scuola Kayak Friuli per il canoeing!

Cosa faremo

Venerdì 16 Giugno:
sistemazione in piazzola ed eventuale uscita serale in pizzeria (da concordare).

Sabato 17 Giugno:
partenza al mattino per Paluzza/Timau (circa 30 min in auto dal campeggio), dove visiteremo il museo della Grande Guerra di Timau, dove in due sale sono esposti i cimeli delle portatrici carniche che, volontarie adibite ai rifornimenti, rappresentavano un indispensabile supporto per chi combatteva sul fronte. https://www.carniamusei.org/museo.html?entityID=427
Siamo in attesa della conferma di poter avere una visita guidata che, oltre a spiegarci la storia di queste fantastiche donne, ci porterebbe nelle zone circostanti dove si é svolta la vicenda.
STAY TUNED!!

Possiamo poi salire a malga Pramosio, dove, oltre a pranzare (se siete interessati prenoteremo il pranzo dopo aver raccolto le adesioni sul gruppo whatsapp),
Se l'orario lo permette, possiamo raggiungere a piedi il laghetto di Avostanis (circa 45 min a piedi sopra alla malga)

Breve storia delle Portatrici carniche
Si era seduta ai bordi del sentiero per concedersi un piccolo riposo dopo aver scaricato la gerla da un pesante carico di munizioni. Era con la sua inseparabile amica Rosalia di Cleulis.
Un cecchino austriaco, appostato a circa 300 metri, la colpì a morte a Malpasso di Pramosio, sopra Timau. Era il 15 febbraio 1916. Maria Plozner Mentil cessava così di vivere a 32 anni. Fu l’unica morta in servizio delle portatrici carniche. Ebbe un funerale con gli onori militari, presenti tutte le sue compagne, e fu seppellita a Paluzza. A lei, unica donna in Italia, fu intestata una caserma degli alpini, quella di Paluzza. A lei, anima e guida del gruppo, e a tutte le portatrici è intitolato il monumento diTimau, inaugurato nel 1992.

Monumento di Timau dedicato alle Portatrici carniche
Ma chi sono le portatrici carniche? Cosa hanno fatto di così importante per meritarsi parole di stima e riconoscenza da parte del generale Leguio, comandante del settore Carnia durante il 1° conflitto mondiale?
La storia delle portatrici carniche si colloca tra l’agosto del 1915 e l’ottobre 1917, rotta di Caporetto. In quel periodo l’esercito italiano in Carnia e in Val Fella teneva schierato il XII Corpo d’Armata con una forza di 10-12 mila uomini.
Essi dovevano essere vettovagliati ogni giorno, riforniti di munizioni, medicinali e attrezzature varie che si trovavano nei depositi militari e magazzini a fondo valle. Le uniche strade disponibili per raggiungerli erano mulattiere e, più in alto, ripidi sentieri scavati nella roccia. Il trasporto dei materiali a spalla era l’unico possibile.
Per non sottrarre militari alla prima linea senza danneggiare l’efficienza operativa, il Comando Logistico della zona e quello del Genio furono costretti a chiedere aiuto alla popolazione civile.

Le Portatrici carniche
A casa c’erano solo donne, vecchi e bambini. Molte donne accettarono di collaborare con i Comandi Militari. “Anin”, dicevano “senò chei biadaz a murin encje di fan”. (Andiamo, altrimenti quei poveretti muoiono anche di fame). Venne così costituito un Corpo di ausiliarie, formato da donne di età compresa tra i 15 e 60 anni, con una forza pari a quello di un battaglione di circa 1000 uomini: nasceva così il Corpo delle portatrici carniche.
Furono munite di un libretto personale di lavoro sul quale i militari addetti ai vari magazzini segnavano le presenze, i viaggi compiuti, il materiale trasportato in ogni viaggio; furono anche dotate di un bracciale rosso con sopra stampigliato il numero del libretto e l’indicazione dell’unità militare per la quale lavoravano.
Per ogni viaggio ricevevano il compenso di lire 1,50 (circa 3,50 euro attuali). In caso di emergenza dovevano essere reperibili giorno e notte. Si presentavano all’alba di ogni giorno presso i magazzini di fondo valle per caricare le loro gerle di granate, cartucce, medicinali e viveri vari. Il peso a pieno carico poteva raggiungere anche i 40 kg. A gruppi di 15-20 camminavano per ore arrampicandosi su ripidi sentieri superando dislivelli anche di 1000 metri. Scaricato il materiale ritornavano a valle portando i messaggi che gli alpini mandavano alle famiglie, i vestiti da spidocchiare e da lavare, e, qualche volta, anche i feriti o i morti caduti sulla linea del fronte.
Possiamo ben comprendere i rischi che correvano e le difficoltà che incontravano. Tre di loro rimasero ferite: Maria Muser Olivotto, Maria Silverio Matiz e Rosalia Primus, tutte cittadine di Paluzza. La più sfortunata fu Maria Plozner Mentil.
Il 1 ottobre 1997 il presidente Oscar Luigi Scalfaro salì fino a Timau per conferire alle ultime portatrici rimaste in vita la medaglia d’oro al valor militare. E il 31 dicembre nel messaggio di fine anno così le ricordò: “Ho portato la croce di cavaliere di Vittorio Veneto a ciascuna. Mi tremava la mano nel momento in cui cercavo di sistemarla al petto di queste donne.” Io ebbi modo di vederne alcune a Udine, durante la festa nazionale degli alpini del 1974, sfilare fiere con i reduci di guerra. Sulle loro spalle curve per l’età portavano ancora la gerla e sembrava dicessero: “Anche noi siamo state protagoniste di questa storia.”

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Domenica 18 giugno:
tempo permettendo, andremo a visitare le cascate del torrente Arzino. Una camminata non molto impegnativa di circa 2 ore tra andata e ritorno, che ci porterà a conoscere degli splendidi scorci immersi nel bosco, di questo torrente.

Pranzo al sacco in prossimità delle cascate.

Nel pomeriggio saluti e partenze.

Link utili: https://www.turismofvg.it/monumento-alle-portatrici-carniche-a-timau

Il programma potrà subire delle variazioni in base alle condizioni meteo e/o ad eventi indipendenti dalla nostra volontà.

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