Scarica il viaggio di Astra in pdf: Capodanno in Tunisia.pdf
Per le vacanze di Capodanno avevo pensato a qualcosa di diverso della solita abbuffata da 100 e passa euro che alla fine non ti lascia nulla. Ecco che, parlando con l'amico Michele (Cotone) salta fuori l'ipotesi Tunisia. In roulotte! Perche' no? Dopotutto ci vanno i camper perche' non ci posso andare io con la roulotte?
Detto fatto il 27 dicembre sono al porto di Genova, all'imbarco per Tunisi, a fare conoscenza con Maurizio, grande capo di Dimensione Avventura, che normalmente organizza viaggi per fuoristrada ma che questa volta ha voluto, complice Cotone, fare un percorso "alternativo" con camper e caravan.
All'appello siamo 23 camper e 2 caravan. Oltre a me c'e' anche l'amico Mario detto Dadonero nel forum delle Antenate che con la sua Lander 401 ha scelto la Tunisia come primo viaggio inaugurale con tutta la famiglia (cane incluso!).
Sulla nave si fanno le prime conoscenze e un breve briefing dove viene spiegato il percorso, usi e costumi della Tunisia, cosa fare e non fare.
Dopo 24 ore di navigazione con un mare tutt'altro che tranquillo, arriviamo a Tunisi alle 16. Intorno a noi in dogana centinaia di tunisini che grazie alle nostre festivita' tornano in patria. Sbrighiamo le pratiche doganali in 3 ore(!), dopodiche' riusciamo ad uscire dal porto e ci sistemiamo per la notte in un parcheggio appena fuori. Dopo cena con Maurizio sganciamo le caravan e con le due auto andiamo a fare un sopralluogo a Tunisi.foto
La mattina alle 6 veniamo svegliati dal canto del Muezzin (si scrivera' cosi'?) che si diffonde nell'aria per circa cinque minuti: Benvenuti in Tunisia!
Alle 8.30 lasciamo il porto in direzione Tunisi per la visita del centro e dell'immenso mercato coperto, il cosiddetto Souk. E' veramente incredibile l'intreccio di persone, colori ma soprattutto profumi che si uniscono nella bolgia del mercato! Tutti vogliono venderti qualcosa, tutti parlano italiano e tutti hanno parenti o amici in Italia, in ogni parte d'Italia. Un mito quel tunisino che ci ha detto:"Italiani eh? Milano lavora, Roma magna, Napoli dorme...". Inutile dire che gente come questa ti mette veramente a tuo agio in un paese che si crede sempre ti possa dare qualche preoccupazione.foto foto foto
Nel pomeriggio partiamo per Dougga un sito archeologico romano, dichiarato patrimonio dell' Umanita' dall' Unesco, di vaste proporzioni e veramente interessante. Facciamo sosta libera nel vasto sterrato antistante il sito foto foto e da li' inizia la lunga serie di assaggi e aperitivi a base di vino a grappe provenienti dall'Italia. Ma non si potevano importare alcoolici!! Vabbe' vuol dire che sono stati nascosti bene o che in dogana non ci hanno controllato a dovere... La notte e ' abbastanza fresca tanto che si impone l'uso della stufa almeno per smorzare un po' l'umidita'. L'indomani visitiamo il sito archeologico ancora molto ben conservato e una signora di Torino camperista e facente parte della nostra spedizione si improvvisa cicerone per noi: e' professoressa di storia dell'arte.foto foto foto foto
Partiti da Dougga facciamo rotta verso Tamerza, piccola oasi di montagna a 600m sul livello del mare. La strada e' lunga e tortuosa tanto che arriviamo in serata e dopo 400 km di strada non sempre in ottime condizioni. Sostiamo in un grande piazzale contornato da montagne di sabbia e dalle case degli abitanti locali. E' qui che abbiamo il primo approccio con l'ospitalita' locale. Ci regalano le famose rose del deserto, sorsi di buonissimo te' alla menta e in cambio vogliono solo parlare e... bere! Si perche' tra una chiacchiera e l'altra i ragazzi bevono eccome, tanto che finisco presto la mia scorta di bottigliette mignon che avevo portato all'occorrenza.foto foto
Il mattino dopo visitiamo l'oasi contornata da un bel palmeto e la cascata che alimenta la valle e il vicino canyon. Il piccolo souk mette in mostra i capolavori dell'artigianato locale, tappeti, ceramiche e stoffe che fanno la felicita' delle donne presenti.foto foto foto foto foto foto
E' il 31 dicembre, e' giunta l'ora di ripartire. Lasciamo Tamerza e lungo la strada attraversiamo il grande lago salato del Chott El Djerid eccezionalmente pieno d'acqua per il periodo.foto foto
La caratteristica di questo lago, oltre al fatto che e' salato, e' che si trova a 90 metri sotto il livello del mare e noi viaggiamo su un nastro d'asfalto che lo taglia. Ci fermiamo per il pranzo in una piazzola costruita apposta per i turisti in corrispondenza dell' altra "attrazione" del posto e cioe' un pullmann insabbiatosi trent'anni fa proprio in mezzo al lago. Oggi c'e' l'acqua e non si puo' raggiungerlo ma in periodi di secca diventa una tappa irrinunciabile. foto foto foto
Dopo un piatto di ottimi spaghetti col pesto mangiati in compagnia di Riccardo e Stefania, camperisti di Savona, ripartiamo alla volta di Douz, considerata da sempre la porta del deserto. Durante la strada Maurizio ci racconta via radio CB aneddoti di vita vissuta in anni di viaggi da queste parti e di quanto i vari rally e competizioni automobilistiche abbiano messo in grado la Tunisia di soccorrere chiunque avesse bisogno di aiuto medico e meccanico in qualunque posto si trovasse.
Nel pomeriggio arriviamo a Douz. Parcheggiamo per strada dove capita non senza qualche timore; Maurizio ci assicura che nessuno tocchera' nulla.
Douz e' una cittadina caratteristica con un piccolo souk ricco di negozi di artigianato e botteghe tipiche.foto foto Ci sediamo nella piazzetta a sorseggiare un te' alla menta e subito ci viene in mente il mitico film di Gabriele Salvatores "Marrakech Express"..Ecco che arriva anche Michele (Cotone) che sta facendo il giro, un po' piu' impegnativo del nostro, con i fuoristradisti.foto
Ritorniamo ai mezzi e ci spostiamo una decina di km da Douz nel deserto. Lasciata la pista asfaltata infatti facciamo qualche centinaio di metri sulla sabbia perche' oggi e' il 31 dicembre e dobbiamo festeggiare il capodanno! Un paio di camper si insabbiano, noi con le nostre roulotte procediamo benissimo. Viene organizzata, tramite Habib, amico tunisino di Maurizio, una fantastica cena in stile berbero con canti, balli con i dromedari e con piatti di cucina tipica tunisina come couscous alle verdure e carne, spiedini di tacchino, pecora alla brace e, dulcis in fundo due mega torte. Il vino pero' lo portiamo noi... foto foto
La serata e parte della notte prosegue in allegria, stiamo festeggiando il nuovo anno nel deserto, in un buio totale e con un numero di stelle mai visto prima d'ora!
Trascorsa la prima notte nel deserto, lasciati i mezzi, al mattino siamo pronti per l'escursione all'oasi di Ksar Ghilane a bordo di 14 fuoristrada.foto L'eccitazione e' alle stelle per tutti noi che non abbiamo mai visto davvero il deserto. Gi autisti guidano in questo mare di sabbia ma sinceramente non so come facciano a sapere la strada, fatto sta che ogni tanto ci si insabbia e mentre i grandi aiutano a tirare fuori la macchina dalla sabbia (foto, i bambini si divertono un mondo a cappottarsi e rincorrersi sulle dune. foto
Finalmente dopo tre ore di salti arriviamo in questa minuscola oasi con acqua calda a 32° e via, tutti a fare il bagno (anche perche' facendo soste libere e' da qualche giorno che non ci si lava...)!! In serata col buio ritorniamo al campo. foto
Ore 8.30, come sempre, si parte, la colonna riprende forma e subito un camper si insabbia: e' l'amico Aldo, svizzero, con il suo Mobilvetta gemellato...Oggi ci dirigiamo verso Matmata dove visiteremo le famose abitazioni scavate nella terra per difendersi dalle temperature roventi dell'estate che arrivano anche a 50° (!) mentre al loro interno si mantengono costanti a 20/23° tutto l'anno. Questa citta' con le sue caratteristiche abitazioni fu teatro delle riprese di "Guerre Stellari" di cui sono rimaste ancora alcune scenografie.foto
Proseguiamo il nostro viaggio nel pieno sud tunisino, il paesaggio e' molto affascinante. Arriviamo a Tataouine e dopo l' interessante visita ad alcuni Ksar fortificati in compagnia di un importante antropologo italiano in Tunisia da anni, a sera facciamo base a in una vecchia colonia francese ai piedi dello Ksar di Doiret. In una delle sale organizzaimo una mega tavolata dove ognuno porta qualcosa. Si e' instaurato un ottimo legame tra tutti gli equipaggi e la serata scorre via allegramente.
Il mattino dopo ci rendiamo conto in che posto fantastico abbiamo dormito: un'alba mozzafiato ci regala dei colori straordinari, il colore delle montagne circostanti cozza con il blu intenso del cielo tunisino....Dopo la visita del bellissimo Ksar, abbiamo la possibilita' di fare il pieno di acqua.foto foto E qui si consuma un siparietto esilarante. Faccio la coda insieme ai camperisti per riempire il mio serbatoio e uno di loro gentilmente mi dice: "Guarda che ti devi spostare senno' gli altri non possono accostarsi per fare il pieno!" Io gli rispondo un po' divertito e un po' orgoglioso: "Guarda che ho anche io un serbatoio fisso sulla roulotte!" e lui "Ah si?? Ma va??"
E' ora di ripartire. Ricomposta la colonna ci dirigiamo verso El Djem, caratteristica cittadina dove e' presente un anfiteatro romano conservato in condizioni praticamente perfette. Lungo la strada facciamo parecchie soste per foto, per pranzare ma anche solo per scambiare due chiacchiere con la popolazione locale. Arriviamo come al solito col buio e la locale polizia ci fa parcheggiare per la notte in un parcheggio recintato, asfaltato e con i servizi igienici, proprio sotto l'anfiteatro. Dopo cena stacchiamo la mia macchina e con Mario e Aldo andiamo a fare un giro in paese. In giro non c'e' anima viva, solo un bar pieno di gente, tutti uomini, che bevono e fumano il loro tradizionale narghile'. Decidiamo di bere qualcosa (aranciata) in un ristorante bar poco piu' avanti, ci sediamo, ordiniamo e chiacchieriamo. Qualcuno vede la macchina fuori e entra a curiosare, ci sorride, ci saluta in italiano e va via. Non deve essere troppo normale da queste parti vedere gente straniera che esce e va a bere qualcosa.....Vabbe', rientriamo ai nostri mezzi, e'stata anche oggi una giornata lunga e faticosa.
Oggi e' il 5 gennaio, stasera arriviamo a Tunisi e domani ripartiamo per l'Italia. Lungo la strada, verso l'ora di pranzo ci fermiamo in uno dei tanti localini in cui cucinano carne di pecora alla brace. L'esperienza risulta forte per qualcuno perche' il taglio della carne avviene in diretta, con l'animale morto appeso ad un gancio sul marciapiede, scuoiato e il sangue fatto defluire. La carne viene subito cucinata sulla grande griglia che emana un profumo di carne arrosto....
Riprendiamo la strada verso la capitale e Maurizio ci dice che se vogliamo possiamo fare una deviazione verso Hammamet oppure proseguire verso Tunisi e Cartagine, ci ritroveremo poi al parcheggio in serata. Io con Mario, l'altro roulottista, Aldo, Riccardo e un altro equipaggio in camper decidiamo di proseguire in direzione Hammamet e vedere come e' fatta questa famosa localita' turistica. Lungo la strada troviamo diverse piantagioni di arance e qualcuno si ferma a comprarle.
Oltrepassiamo velocemente Hammamet, non ci ha lasciato nulla, anzi, cerchiamo un posto meno turistico e approdiamo su una spiaggetta isolata con un mare spettacolare che ci invita a fare un tuffo e devo dire che quasi quasi ci stavamo cascando! Qui apriamo due tavolini e improvvisiamo un aperitivo per festeggiare il termine della vacanza. In serata, complice anche un acquazzone ed un traffico a dir poco caotico, ci perdiamo per le strade di Tunisi ma riusciamo ugualmente ad arrivare al parcheggio. Stasera, essendo l'ultma in Tunisia, Maurizio ha organizzato in un ristorante tipico una cena a base di specialita' tunisine e siccome l'altra cena tipica nel deserto era stata molto apprezzata tutti, abbiamo aderito con piacere.
6 gennaio: oggi si parte. Spendiamo le ultime ore a Tunisi per comprare gli ultimi souvenir e per finire gli ultimi soldi, cosi' ci evitiamo ulteriori perdite di tempo in dogana. Il morale e' alto e gia' si pensa al rientro al lavoro ma tutti vogliamo goderci queste ultime ore di vacanza in Tunisia. Arrivati sulla nave ci si affanna a scaricare e riguardare le foto sui computer e si ricordano i momenti piu' belli di questa vacanza sicuramente diversa dalle solite. Rivedo l'amico Cotone che subito mi chiede: "E allora?" E io: "Bellissimo!!".
Sicuramente un ringraziamento a Maurizio, il nostro capo spirituale in giro per la Tunisia che con la sua affabilita' ha messo tutti noi a proprio agio e con la sua competenza e esperienza ha fatto in modo che ci sentissimo parte di questo popolo. Al rientro a casa ho capito finalmente cosa e' il famoso "mal d'Africa"...