Carinzia e Slovenia

carinzia icc
Nickname
Gaia
Durata (giorni)
9

 

Scarica il viaggio: carinzia2010.pdf

 

CARINZIA e SLOVENIA

EQUIPAGGIO:

Gaia (Alberto, Alessandra, Josè 10 anni, Francesca 6 anni) Burstener Belcanto 490 Tk trainata da Multipla 1900 td.

Lunedì 2 agosto 2010:

ore 7.30 partenza da Bassano del Grappa con destinazione Hermagor (Carinzia). Il viaggio procede regolare fino alla vecchia dogana del Tarvisio dove si può acquistare la vignetta all’interno di un autogrill. Arriviamo a Hermagor allo Schluga camping e chiediamo di porci vicini alla piazzola 377, dove è sistemato l’equipaggio “Tamara 64” che si trova qui da qualche giorno. Dopo esserci sistemati in un’ampia piazzola, diamo un rapido sguardo al camping che si presenta accogliente e pulito. In realtà i camping sono due: il primo che s’incontra sulla strada è il seecamping Schluga che si trova a pochi minuti dal lago Pressegger; il secondo è il camping Hermagor che si trova a pochi Km dal precedente ed è aperto tutto l’anno. Noi ci siamo fermati al secondo. Prendiamo subito le bici per andare a fare la spesa e accontentiamo in seguito i bambini che insistono per andare a fare il bagno in piscina dove però l’acqua è gelida. Al nostro ritorno conosciamo l’equipaggio Tamara 64con cui avevamo preso contatto in precedenza sul forum di “Incaravan”e insieme festeggiamo l’incontro con una gustosa crostata fatta da Francesca in onore di Incaravan club.

Martedì 3 agosto:

giornata piovosa! La giornata inizia all’insegna della pioggia e inoltre Josè ha la febbre! Decidiamo quindi di rimanere in campeggio.

Mercoledì 4 agosto:

Josè sta meglio! Partecipiamo insieme a Tamara 64 (Mara, Francesco, Alessia 7 anni e Chiara 11 anni) a una cammina in quota organizzata dal mitico Norbert Schluga. Partiamo alle 9.00 dal camping per dirigerci presso l’impianto di funivia del passo Promollo. Insieme con noi altre famiglie del campeggio (tutte olandesi) e un cameraman pazzo che ha ripreso con una videocamera ogni istante della giornata: un vero delirio! Norbert si è rivelato una simpatica guida tuttofare che oltre a occuparsi di noi seguiva la figlioletta di ventidue mesi e … il pazzo cameraman che ha rischiato più volte qualche scivolata mirabile. Arrivati in quota, abbiamo per prima cosa compiuto una discesa per il “ pendolino”: una sorta di bob sorretto da una rotaia di ferro che scende giù dai pendii con pendenze da paura! Un vero divertimento per i bambini e non solo!L’impressione che abbiamo tutti, dopo questa esperienza è che indubbiamente le attrattive turistiche sono tante e numerose: uno pensa alla montagna per fare passeggiate, giri in bicicletta … La Carinzia è indubbiamente molto di più! Questo con i lati positivi e magari anche negativi che può offrire! Certamente queste strutture attirano il turismo che però sorprendentemente, giacché si tratta di agosto non è così invasivo! Sarà la crisi? Dice Francesco!

Ci accingiamo poi a fare la passeggiata con Norbert, gli olandesi e … il folle che ormai attira la curiosità di tutti, poiché armeggia la sua videocamera con un cavalletto che è oggetto d’ilarità fra noi italiani. Percorriamo un sentiero, “l’acqua Park” che conduce a un piccolo laghetto alpino. Lungo il percorso, studiato per i più piccoli, si snodano dei giochi d’acqua che attirano indubbiamente la loro curiosità. La passeggiata è stata molto breve ma i panorami sulle alpi Giulie davvero mozzafiato.

Dopo esserci rifocillati in una tipica malga, con un buon latte appena munto e una fetta di torta ai frutti di bosco riprendiamo la funivia e torniamo al campeggio. Terminiamo la giornata con bagno presso le gelide acque del Pressenger see.

Giovedì 5 agosto:

oggi i nostri nuovi amici ci salutano per continuare il viaggio! E’ solo un arrivederci poiché l’intenzione è di seguirli l’indomani. Adesso però abbiamo voglia di recuperare il tempo perso e ci dirigiamo a Klagenfurt. Si legge nelle guide:”

Klagenfurt cerca di competere con le altre città austriache con un fascino discreto della città di provincia; composta signorilità settecentesca armonicamente calata nel piano urbanistico del 1500; culto del verde e del fiore; dai giardini al balcone di casa; animazione giovanile e La città conta 88.000 abitanti ed è diventata recentemente centro universitario, oltre a essere capoluogo della Carinzia, è sede del vescovado di Gurk. Da sempre è considerata un avamposto della cultura tedesca verso il mondo slavo, splendidamente situata nell'ampio bacino della media Drava, alla confluenza dei fiumi Glan e Gurk, a poca distanza dal Worthersee, con cui è unita da un canale.Con un poco di fortuna è possibile vedere navigare sulle acque del lago il Thalia, un vecchio vaporetto sfuggito alla rottamazione e opportunamente restaurato. Le antiche leggende narrano di un drago che risiedeva in questa regione terrorizzando e uccidendo gli abitanti. Oggi quest’antico mostro è diventato il simbolo della città e si trova raffigurato anche nella statua della fontana che sorge al centro della Neuer Platz”.L’idea e quella di fare un rapido giro della città per poi andare al lago. In realtà la città ci offre una montagna di sorprese: nella piazza principale è ospitato un mercatino di oggetti in ceramica che catturano la nostra attenzione per l’originalità dei manufatti! La nostra passeggiata lungo la città è resa ancora più piacevole dalla presenza di artisti di strada alquanto bizzarri !

Ovviamente i bambini non si lasciano per nulla intimidire dalla presenza ma anzi si prestano al gioco con la loro sorprendente ironia! Tra l’altro, forse a causa della troppa TV, erano convinti di essere sul set di “Rex” perché ci siamo fermati a bivaccare proprio di fronte alla tanto amata “POLIZEI” … manco farlo apposta ci siamo ritrovati proprio vicino ad un negozio di scarpe a lui dedicato.

Dopo aver improvvisato una caccia al nostro amico a quattro zampe, che ha fatto dimenticare ai nostri figli la stanchezza fino a poco prima insostenibile, siamo tornati all’auto per dirigerci al lago che si trova a circa tre Km. dal centro. Purtroppo non siamo riusciti, causa un diluvio che si è scatenato, per fortuna quando eravamo già in macchina, a completare il nostro itinerario che prevedeva l’ingresso al “minimundus”, una sorta di Italia in miniatura a scala mondiale, e un giro del lago con il battello. Abbiamo quindi preferito un veloce giro del lago in auto e il ritorno al campeggio. Nel frattempo il tempo si era notevolmente “invernato”.Arrivati in campeggio, la temperatura dell’auto segnava nove gradi. Abbiamo quindi acceso la nostra truma poiché probabilmente in campeggio la pioggia era iniziata da molto prima e l’umidità era elevata. Dopo una bella minestra di verdura siamo andati sotto coperta.

Venerdì 6 agosto:

dopo una nottata sotto la pioggia battente, decidiamo di partire. La sera prima, grazie a skype, c’eravamo messi in contatto con i nostri amici (Tamara 64) che si trovavano a Catez i (Slovenia). Ci avevano incoraggiati dicendo che c’era il sole e che la temperatura era mite. Decidiamo allora di raggiungerli e di tralasciare la tappa intermedia di Bled che si trova a circa 50 Km da Hermagor. Dopo aver perso tempo a causa di un imprevisto con la carta bancomat che era inattivo alle ore 11.00, riusciamo finalmente a partire. Lungo la strada a scorrimento veloce che raggiunge la Slovenia, si attraversa un tunnel lungo 8 km il cui pedaggio è a pagamento. Oltre al pedaggio si può direttamente acquistare la vignetta. Durante il viaggio ci rendiamo conto della bellezza di questo paese che per noi era sconosciuto. Ci colpiscono le gradazioni del verde del paesaggio: Arriviamo a Catez alle ore 15.00 dopo esserci fermati per un veloce panino. Ad attenderci troviamo Mara e Francesco che ci accompagnano subito alla piazzola già adocchiata per noi. Dopo aver sbrigato le pratiche alla reception, ci “ impiazzoliamo” come dice la piccola Francesca. Il campeggio di Catez è situato all’interno di un parco termale con piscine coperte e un’acqua Park scoperto. Con l’ingresso al campeggio si può accedere liberamente sia alle terme (un ingresso giornaliero di tre ore) o all’acqua Park ( due ingressi giornalieri illimitati).Decidiamo di entrare alle terme, un vero e proprio parco acquatico coperto con l’acqua a 32-33 gradi e giochi e divertimenti per tutti i gusti.

Sabato 7 agosto:

ci alziamo sotto un bel sole e decidiamo di trascorrere la mattinata all’aria aperta. Dopo aver visitato le varie aree del campeggio che attirano l’attenzione dei più piccoli per la presenza del villaggio degli indiani e del golfo dei pirati decide di andare a visitare due castelli che si trovano a pochi km. dal camping. Il castello di Mokrice si trova a 7Km lungo il corso del fiume Krka. Alle pendici dei collinosi Gorjanci, nascosto nel silenzio del giardino del castello, si erge l'edificio, ristrutturato in hotel di alta categoria.

Lo consigliamo vivamente a tutti quelli che sanno apprezzare la quiete e la tranquillità. Si legge nelle guide: ”Il Castello di Mokrice, maestoso edificio medievale, si erge sopra Catez torreggiando dalle ondeggianti colline. L'atmosfera è magica. Il parco secolare, il ponte levatoio che introduce al Castello, le mura ci trasportano indietro nel passato si trasforma in sogno reale con la scoperta dei confort di un moderno albergo. Sul terreno del castello si trova uno dei più bei campi dal golf della Slovenia”.

Si tratta sicuramente di un luogo da favola immerso in un parco, dove delle grandi querce lasciano spazio a prati verdi e ben curati. Dopo aver passeggiato lungo un breve tratto del parco e decidiamo di fermarci a bivaccare sotto ‘ombra di una quercia immersi nel silenzio e nella tranquillità.Ci spostiamo poi con l’auto a Brežice per visitarne il castello. Sempre nelle guide leggiamo:”Il castello di Brežice domina la città sopra la sponda sinistra del fiume Sava. Il castello è menzionato nei documenti scritti dal 1249. La struttura fu ristrutturata in seguito alla rivolta contadina nel 1515, e di nuovo alla fine del sec. XVI (famiglia di costruttori Del Allio). Dal 1949 il castello è sede del museo locale con varie collezioni (archeologia, etnologia, ribellioni contadine, Galleria Fran Stiplovšek). Il museo fu ampliato nel 1960 e le collezioni sono completate continuamente”. Noi purtroppo non riusciamo a entrare perché siamo arrivati proprio in orario di chiusura. Facciamo allora qualche foto al chiosco e ci dirigiamo all’esterno dove, con nostra sorpresa abbiamo il piacere di assistere a una processione che conduceva una giovane coppia di sposi all’interno della residenza per la celebrazione delle nozze.

Finiamo la giornata nelle piscine scoperte poiché finalmente era arrivato il caldo.

Domenica 8 agosto:

giornata di relax nelle piscine scoperte per la gioia dei bambini e … non solo!

La sera ci troviamo davanti alla consueta “taiadea” per pianificare lo spostamento che avevamo programmato per l’indomani. Si decide di spostarci al mare e, dopo un’iniziale indecisione decidiamo di collegarci a google maps e a qualche sito di campeggi per chiarirci le idee. Optiamo per la zona di Pag con la speranza di trovare meno confusione dell’affollatissima KrK.

Lunedì 9 agosto:

giornata di spostamento. Alle ore 9.00 i due equipaggi (Gaia e Tamara 64) erano già pronti fuori dal campeggio ma … mentre le due signore andavano a fare un po’ di spesa, i due uomini precisi si mettono a effettuare gli ultimi controlli: finestre, gancio, gomme … la parola “gomme” non piace ai gaia per esperienze passate di forature ravvicinate di misteriose entità. Il "gaia" allora controlla e … controlla e … controlla e … si fa serio … sempre più serio finché esprime il suo verdetto:” va in … non si parte più”!

Scopre con raccapricciante verità che la ruota destra della roulotte, già forata al ritorno dall’uscita a Massa, era appoggiata al bullone dell’ammortizzatore, in pratica la ruota durante le curve e i dossi andava a toccare pericolosamente sul bullone che aveva già provocato un’abrasione nel pneumatico. Decidiamo allora di andare a gonfiare le ruote ma dopo aver costatato che il problema sussisteva decidiamo di salutare i nostri compagni di viaggio per recarci da un gommista. Con molto rammarico, e con l’umore sotto i tacchi cerchiamo un gommista che, fortunatamente troviamo e altrettanto fortunatamente parla un ottimo inglese. Alla fine dopo aver sostituito lo pneumatico con uno più stretto senza però aver risolto totalmente il problema, con la convinzione di essere stati graziati per essercene accorti prima, torniamo in campeggio e ci “ripiazzoliamo” ! decidiamo allora dopo esserci riposato di andare alle terme e un po’ alla volta riacquistiamo l’umore!

Ormai il viaggio fino al mare non si poteva più affrontare perché il bullone continuava a essere pericoloso, così decidiamo di fermarci un altro giorno a Catez e poi ripartire per Bled e Postumia.

Mercoledì 11 agosto:

Giorno di spostamento con destinazione Bled ma … la macchina non parte! Allora cerchiamo qualcuno che con i cavi ci aiuti a fare ponte. Dopo tante imprecazioni la macchina parte. Cosa fare? Andiamo dal nostro amico gommista che parlava inglese e, molto gentilmente, ci accompagna da un elettrauto che parlava inglese e un po’ d’italiano. Verdetto: la batteria da sostituire! Ce la caviamo con poco ma la voglia di spostarci non c’è. Qualcosa ci diceva che forse era il caso di rientrare!

Torniamo allora in campeggio, agganciamo e alle ore 12.00 e partiamo per tornare a casa.

Il viaggio non è stato semplice perché ogni tanto ci si fermava per controllare la ruota che durante il percorso si è segnata.

Arrivati in Italia, rimane, soprattutto ai bambini, la voglia di mare quindi decidiamo di raggiungere gli zii (gioca) al mare presso il villaggio del Marinaio di Cavallino - Treporti. Finiamo così le nostre vacanze con il rammarico di non aver potuto proseguire ma con la gioia di aver incontrato nuovi amici e di aver visitato posti meravigliosi.

 

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