Germania orientale

Nickname
Kozan
Durata (giorni)
21
Tipo di Roulotte
Tabbert Comtesse

Quest’ anno il nostro viaggio estivo avrà per oggetto la Germania orientale.
Abbiamo scelto questa meta perchè molte volte negli anni passati avevamo attraversato la Germania per recarci nel Grande Nord, avevamo intuito le potenzialità di una vacanza in terra teutonica ma non avevamo mai approfondito questa opportunità.
Questo inverno, pianificando le possibili mete estive , ci siamo finalmente decisi ad optare per la Germania.
Si ma quale? Parliamo di un territorio davvero vasto, impensabile da visitare tutto in una vacanza  fosse anche solo per sommi capi, quindi abbiamo dovuto giocoforza concentrarci su una zona, regionalizzare il nostro viaggio.
La scelta e’ caduta sulla parte orientale della Germania per diversi motivi: e’ una zona forse meno battuta delle altre dal turismo di massa estivo, e’ ricca di aree naturali e città di assoluto pregio, comprende diverse varietà di esperienza.
La prima tappa sarà giocoforza Monaco, meta obbligata e di collegamento per quanto ci attenderà più a nord, seguiranno successivamente Dresda, il famoso parco nazionale Bastei, poi toccherà a Berlino per poi giungere a nord fino al mar Baltico con le sue famose isole.
Viaggio vario e composito quindi i cui temi saranno come detto città, natura, castelli e mare.
Il treno che ci condurrà in questa avventura sarà il solito mitico e collaudatissimo Jeep Grand Cherockee e Tabbert Comtesse, tutto perfettamente messo a punto, e ben manutenzionato, 20 anni di uso e non sentirli.
L’equipaggiamento nonostante le temperature elevate anche in Germania  sarà necessariamente a strati e tecnico, piogge e vento sopratutto al nord potranno sempre essere in agguato.
Dotazioni essenziali trattandosi di viaggio itinerante: un mono fornello per cucinare all’esterno in caso di necessità, coprifinestre anti sole per aiutare a raffrescare la cellula ed immancabile tendalino.
Dotazione di sicurezza quest’anno sarà un compressore elettrico molto compatto capace di funzionare con corrente a 12 e 220 volts, utile per verificare la pressione dei pneumatici a metà viaggio ed in caso malaugurato di foratura.

Partiremo mercoledì 7 agosto con rientro a fine mese.

Mancano pochi giorni all’inizio di questa avventura  e come ogni vigilia di partenza la mia mente turbina di emozioni, pensieri, sensazioni.
Tutto il nostro mondo sarà contenuto in 12 metri; 12 metri che racchiuderanno le ancestrali e primarie necessità dell’uomo: sicurezza, giaciglio, possibilità di cucinare il cibo.
In pratica uno spazio così ridotto diventerà per noi il guscio di sopravvivenza.
E qui troppo facile viene l’accostamento con i carri e con le carovane zigane che da epoche immemorabili attraversano l’Europa.
Spesso mi sono chiesto il motivo di questa mia  fortissima attrazione per questo tipo di vita  e credo che la risposta sia da cercarsi nel bisogno, per chi come me vive e lavora circondato da  muri, di avere spazi aperti davanti agli occhi, opportunità di spostamenti continui, rigetto di radici e legami, libertà di partire senza mete predefinite.
Il carro come la roulotte, i cavalli sostituiti dalla vettura, ciò che è cambiata e’ la tecnologia ma il bisogno e’ lo stesso come allora, si chiama libertà.

7 Agosto Milano Dornbirn (Austria) km 304
Sveglia alle 5,30 alle 8,30 siamo agganciati, inizia l’avventura.
La prima tappa sarà Dornbirn incantevole paese austriaco a ridosso del confine elvetico, a pochi km dal lago di Costanza, circondato dalle Alpi.
Per arrivarci percorriamo la fantastica A13 Svizzera tra le montagne ed il passo del San Bernardino, viaggio piacevolissimo scorrevole e privo di traffico.
A Dornbirn saremo ospiti per una notte dal nipote di Rosi che vive con la moglie in una villetta, prima di raggiungerli ci attende  il primo cul de sac della vacanza, e’ vero che ad ogni viaggio incappiamo in un vicolo cieco, ci sta, ma quest’anno battiamo ogni record: lo becchiamo a sole 4 ore dalla partenza! Per raggiungere la villetta il navigatore ci fa entrare in un dedalo di viuzze strette che terminano un vicolo cieco.
Classico.
Va be’ sappiamo come comportarci, anni di esperienza servono anche a questo, escono dalle villette gli abitanti un po’ stupiti di trovarsi davanti casa dodici metri di treno caravanistico, gli spieghiamo la situazione, capiscono, ci indicano la strada corretta.
Il mio ego si riempie di orgoglio: riesco  a districarmi dal cul de sac manovrando senza sganciare.
Ci piazziamo finalmente nel cortile della casa del nipote, ci attende una tavola imbandita di salumi e formaggi locali, ho già capito, il mio vegan questo mese andrà in soffitta.
Pomeriggio gita tra le montagne nei dintorni, mucche al pascolo, prati verdi, Heidi ti sorridono i monti.
Serata con cena in famiglia, domani si riparte destinazione Monaco di Baviera.

8 agosto Dornbirn Monaco km 214
Campinplatz Munchen Obermenzing
Nuovo giorno nuova avventura.
Lasciamo la carinissima piazzola nel cortile dei nostri parenti a Dornbirn verso le 10,30 e ci involiamo verso Monaco di Baviera, in un paio d’ore arriveremo, ci diciamo, si trova ad un tiro di schioppo!
Che illusi.
Ad un certo punto  il navigatore ci segnala che ci troviamo a poche centinaia  di metri dalla meta, strano mi dico, siamo in una cittadina con bellissimi palazzi ma in pieno centro, che campeggio ci sarà mai qui? In risposta Il navigatore ci fa svoltare in  una via centralissima con negozi di grandi firme, un caos di gente, turisti, biciclette, tram e autobus.
Un cartello recita: zentrum, altstadt.
Mi insospettisco chiedo a Rosi di verificare che destinazione avesse impostato sul navigatore.
“Monaco centro storico” mi risponde imbarazzata dopo aver controllato.
Ottimo, ci ritroviamo con 12 metri di treno caravanistico nel pieno centro di Monaco di Baviera.
Faccio una inversione a U vietatissima, dieci a uno che quando arrivo a casa trovo la raccomandata nella posta e reimpostiamo il navigatore, il nostro campeggio ci attende a 18 km di distanza.
Che problema c’è mi dico, e’ ora di pranzo, siamo a mezz’ora dal campeggio ed il pomeriggio era programmato per fiondarci a visitare cose, come dire: se vogliamo rispettare il ruolino di marcia dovremo saltare il pranzo.
Arriviamo finalmente  alla reception, “buongiorno ho una prenotazione” dico alla signora. “Impossibile, non accettiamo prenotazioni, ma comunque abbiamo posto”.
 Non mi sembra il caso di questionare, ho la loro  mail sul cellulare ma sorrido a trentadue denti e la lascio fare il check-in, che volete, dopo essere uscito indenne dal centro storico della città europea più vietata alle auto nulla mi può preoccupare.
Il camping Obermenzing non si discosta molto dalle caratteristiche  comuni a tutti i campeggi delle grandi città: qualitativamente un po’ scadente, buono perché vicino al centro, tanto ci staremo solo per dormire.
Di buono ha che è in mezzo al verde, con alberi e prato ma i bagni sono datati, si sente lil rumore delle auto provenire dalla strada, piazzole piccole, insomma tutto come da copione.
Ci piazziamo e poi via di corsa a visitare lo Schlosse Ninphenburg, a pochi minuti dal campeggio, dimora estiva dei regnanti bavaresi  dal sedicesimo secolo in poi.
Per i dettagli vi rimando a Google mica sono la  Lonely Planet.
Torniamo al campeggio belli stanchi, ci attende una buona cena a base di pomodori e mozzarelle di bufala, poi a nanna domani giornata impegnativa a Monaco di Baviera, ma stavolta ci andremo  con i mezzi pubblici non con auto e roulotte.
Ah dimenticavo, qua la sera si sta in tuta e si dorme con la copertina, e pensando a chi più a sud  si sta strappando la pelle dal caldo mi pare di essere felice, libero e fortunato.


9 agosto visita Monaco di Baviera
Grazie al buon collegamento di mezzi pubblici raggiungiamo Monaco senza utilizzare l’auto.
La città si conferma molto bella, l’Alststad, il centro storico, si visita a piedi in una giornata.
Per le peculiarità della città vi rimando al di-tutto-di-più di Google, a noi hanno colpito particolarmente un paio di cosette: abbiamo avuto la fortuna di assistere al movimento del carillon del palazzo del Neue Rathaus, si attiva solo alle 11 ed alle 12 ogni giorno, il carillon e’ composto di statue ad altezza d’uomo ha due differenti rappresentazioni: un duello cavalleseco e la ballata  dei bottai, bellissimo il “oooohhhhhhh” di stupore della folla quando il carillon  si attiva.
Altra cosa che ci ha colpito particolarmente è stato il parco Englisher Garten, uno dei più grandi  parchi urbani del mondo, singolare la presenza di surfisti che approfittano dell’onda artificiale del fiume Elbach per esibirsi, anni fa la direzione del parco tento’ invano di proibire questo sport ma l’opposizione dei surfisti ed il loro inserimento nelle più importanti guide turistiche fece soprassedere.
Altra particolarità di questo parco la quantità di bagnanti che si lasciano trasportare per svariati chilometri dalla corrente del fiume Elbach con l’ausilio di materassini, salvagenti o semplicemente nuotando.
Ancora bagnati, in costume ed a piedi scalzi salgono sui tram che li riportano indietro o verso casa.
In questo bel parco ci siamo concessi una ottima birra all’Englischer Garten il più antico bier garden di Monaco, al  fresco, tra gli alberi.
Rientriamo in centro, d’obbligo la visita alla Hofbrauhaus, birreria che non ha bisogno di presentazioni, mangiamo il famoso stinco di maiale bavarese, devo dire la verità, questa pietanza  mi ha lasciato abbastanza indifferente, la birreria invece è molto particolare, al di là del facile folklore per turisti, del caos, delle tavolate di turisti cinesi e del circo equestre che le ruota intorno giorno e notte.
Rientriamo in campeggio belli stanchi, domani mattina si parte, direzione nord, Dresda la nostra prossima  meta.

10 agosto Monaco/ Camping Pirna-Dresda 482 km
Nuova  giornata nuova avventura, nuovo giro di giostrina.
Sveglia di buonora, vogliamo arrivare a Pirna presto, mi dico.
Che illuso.
Lasciamo la deliziosa Monaco di Baviera, trecento metri ed il primo pasticcio: l’ingresso per l’autostrada e’ chiuso, nessuna segnalazione di percorso alternativo, continuo sulla strada comunale, finisco nella immancabile zona 30, per evitare il peggio mi ficco nel cortile di una villetta con l’intenzione di invertire il senso di marcia. Escono gli abitanti esterrefatti, gli spiego la situazione , gentilissimi in tedesco senza mezza parola di inglese cercano di spiegarmi una strada alternativa.
Mi pare già una gran fortuna l’essere riuscito  venir fuori dal cul de sac, tre in tre spostamenti non è male, comprendere il tedesco mi pare troppo, saluto e togliamo il disturbo.
Ma la giornata è appena iniziata mica sono finiti qua i pasticci.
Quando  avevo acceso il motore per uscire dal campeggio avevo sentito che il motorino di avviamento girava lento ed a fatica.
Ho fatto  finta di niente, non ci volevo nemmeno pensare, e sono partito.
Arrivo ad un distributore ed al momento della ripartenza taaac la batteria e’ kaputt.
Chiamiamo un meccanico, viene, vede e sentenzia: si può cambiare anche se e sabato, dice che andrà al magazzino e si farà appositamente aprire, certo questo ha un prezzo, insomma per la modica somma di 450 euro mi sostituisce la batteria, contando che mi trovo in un Paese dove un dipendente LIDL guadagna 5000 euro al mese, ci sta.
Mica finisce qua la questione: al momento di ripartire il motorino gira bene ma il motore non si accende.
Disperato mi vedo già trainato dal carro, sia auto che roulotte, nel mezzo del nulla della Germania rurale.
Il meccanico mi dice: lasciami provare, cosa fa quel sacramento, ho il cambio automatico, con un piede frena e con l’altro schiaccia l’acceleratore, la vettura magicamente parte.
Lascia l’acceleratore e si spegne. Non tiene il minimo.
Riprova.
Riparte e stavolta il minimo lo tiene.
Siamo giunti alla conclusione che con la batteria morta fossero saltate le memorie della centralina  riferite al sensore del minimo del l’acceleratore.
Bene, ripartiamo felici, mille guai mi possono capitare, tutti li risolverò.
Da questo momento il viaggio filerà liscio tra colline,  foreste e campi di foraggio in una autostrada senza traffico.
Arriviamo al Camping Pirna alle 18,30, il tempo di piazzarci e di brindare con un prost! Con i vicini tedeschi.
Siamo gli unici italiani, qualche  olandese  ed un mare di tedeschi.
Cena frugale e poi a nanna, per oggi di avventure ne abbiamo vissute a sufficienza.
 
11 Agosto Camping Pirna
La Svizzera Sassone e’ bellissima, poco battuta dal turismo, praticamente assenti gli stranieri.
In campeggio siamo gli unici italiani, qualche olandese, forse un francese, gli altri tutti tedeschi.
Il campeggio e’ molto bello, pulito, ordinato e silenzioso. Ubicato in punto nevralgico per noialtri roulottisti, consente con il classico spostamento a stella di visitare i dintorni.
All’arrivo il gentile receptionist ci avvisa che è collegato ad un “lago” con accesso riservato.
Effettivamente mentre ci posizioniamo vediamo rientrare gente in costume.
Decidiamo di fare una occhiata, se vi capita di venire in questo campeggio lasciate perdere, non sprecare tempo per “il lago” e concentratevi sulle meraviglie da visitare in zona.
Il “lago” come lo chiamano qui, dalle nostre parti sarebbe una cava per la pesca alla trota.
In giornata visitiamo la bellissima  Meissen, ci si arriva grazie ad una bella strada statale immersa tra boschi, campagna e curve.
Questa cittadina e’ famosa per le sue ceramiche considerato l’oro bianco della Sassonia, le porcellane fabbricate a Meissen sono per la maggior parte di noi inavvicinabili, abbiamo visitato la fabbrica, prezzi pazzeschi, il vaso più costoso era esposto ad un prezzo di  410.000 euro.
Degna di nota   la cattedrale gotica di Meissen reggerebbe tranquillamente  la concorrenza con le famose cattedrali gotiche francesi.
Passeggiate per le vie del centro storico medioevale, ne rimarrete estasiati.
Terminiamo la giornata con la visita al Castello di Moritzburg residenza di caccia dei regnanti di Sassonia.

12 agosto Camping Pirna Dresda
La giornata di oggi è stata dedicata alla visita della città di Dresda.
Devo dire che quando avevo cercato informazioni sulla città ero rimasto indeciso se visitarla o meno: nel maggio del 1945 Dresda fu teatro di un devastante bombardamento durato tre giorni con ordigni incendiari, al termine della carneficina della città originaria non rimaneva più nulla.
Fu negli anni del dopoguerra  interamente ricostruita, il mio timore era di trovarmi di fronte ad una città “finta”.
Non è così per fortuna, i palazzi, i monumenti, le chiese sono stati fedelmente ricostruiti utilizzando i materiali ed i disegni originari.
Il centro storico, altstad, si visita tranquillamente a piedi, e’ una città a misura d’uomo Dresda conta solo 500.000 abitanti con una superficie tripla rispetto a Milano, non aggiungo altro.
Ci siamo spinti anche nella neuestad, si attraversa un grande ponte sull’Elba ed inizia la città nuova che in realtà e’ quella che avendo subito meno danni nel bombardamento del 1945 ha maggiormente conservato palazzi storici intatti.
Un bel vialone ampio e ombreggiato, una grande fontana dentro la quale si bagnano i bambini, due mamme stendono un asciugamano nel lastricato  (siamo in strada non in un parco) e si godono il fresco.
Più di una persona abbiamo incrociato passeggiare a piedi nudi, non sto parlando di disadattati ma di uomini e donne perfettamente sani di mente, anni luce separano questo popolo dal nostro, devo dire che rimaniamo affascinati.
Ciclisti e ciclabili ovunque, auto penalizzate in ogni modo, ovunque “zone 30” ed in Italia stiamo a disquisire sulla opportunità degli autovelox, siamo indietro di secoli, e badate bene, il governo della Sassonia non è certamente in mano ai Verdi, il nostro e’ un problema culturale.
Addentrandoci nella neuestadt raggiungiamo il  kunsthofpassage, un insieme di cortili all’interno dei quali alcuni artisti di strada si sono cimentati in opere a cielo aperto.
Molto bello da visitare, assolutamente consigliato, non si può venire a Dresda e limitarsi al centro storico.
Rientriamo in campeggio stanchi ed accaldati, anche qui le temperature di giorno non scherzano, ci buttiamo nel tanto bistrattato “lago” del campeggio, non sarà il lago di Iseo ma in questo momento ha il suo perché!

Postilla serale: lavaggio piatti, arriva un local accompagnato dalla figlia adolescente, lavano insieme i piatti.
Ieri sera un genitore con suo figlio che avrà avuto cinque/sei anni, il padre lavava i piatti e dava a suo figlio le posate da sciacquare.
Non fatemi aggiungere altro, avete già capito dove voglio andare a parare.

Questa sera abbiamo cucinato usando il mono fornello esterno, direttamente appoggiato a terra.
Mi ha ricordato un tempo passato, nella mia gioventù di campeggiatore quando  utilizzavo  un fornelletto della camping gaz appoggiato direttamente a terra.
E’ stato un ritorno alle origini, a quel modo ancestrale e basico di campeggiare: un uomo accucciato che rigira la sua pietanza a terra.
Fantastico.

Prima di cena: in campeggio un chioschetto apre, servono birra alla spina, di fianco cucinano würstel e carne.
Io e Rosi prendiamo due medie, ci sediamo nelle panche insieme ai tedeschi, nessun casino gratuito, gruppi di persone parlano senza urlare,  beviamo le nostre birre, penso ai nostri campeggi sul mare  nella stessa ora a tre giorni da ferragosto.
Un Circo Barnum nel quale non mi riconosco.

13 agosto Pirna Bastei
La giornata di oggi è stata dedicata alla scoperta della Svizzera Sassone.
Il nome dato a questa particolare regione proviene da due artisti svizzeri che, originari del Jura, trovarono qui molte similitudini alla loro terra di origine.
Effettivamente i pinnacoli di arenaria che contraddistinguono questa regione sono molto particolari e scenografici.
I più famosi sono quelli del Ponte Bastei.
Per visitare il Basteibruke conviene alzarsi di buonora consigliano le guide e  mai come in questo caso abbiamo fatto bene a seguire un siffatto consiglio.
Il Bastei infatti è preso d’assalto da orde di turisti che vengono vomitati da decine di pullman a riempire con schiamazzi, gelati e cellulari ogni centimetro disponibile dell’antico ponte.
Si tratta del turismo da un tot al chilo, caciarone e bieco che io rifuggo con ogni fibra del mio essere.
Ecco perché, alzati di buonora riusciamo a visitare i famosi pinnacoli di arenaria uniti da questo ponte di pietra con relativa tranquillità.
Alle 11 sul sentiero del ritorno, con una temperatura già superiore ai 30 gradi, una folla pazza sopraggiungeva in senso opposto.
Pericolo scampato.
Per chi può consiglio la visita di Bastei non in agosto ma piuttosto in primavera o autunno.
Pranziamo in un ristorante rustico e particolare situato su uno di questi panettoni di arenaria, vi si arriva dopo una salita a gradoni discretamente impegnativa.
Nel pomeriggio il caldo ha raggiunto livelli intollerabili per noi, con 36 gradi rientriamo in campeggio a cercare ristoro all’ombra di una piazzola ed un bagno ristoratore nel “lago”.

14 agosto camping Pirna
La giornata di oggi è stata dedicata alla visita della vicina cittadina di Pirna, ingiustamente ignorata dalle guide.
Ha un centro storico di tutto rispetto, con molti palazzi antichi dai portali in pietra  decorati.
La cattedrale, gotica, e’ pregevole.
Oggi è giorno di mercato, ne approfittiamo per fare uno spuntino street food  a base di pesce affumicato del nord servito con cipolle e cetriolini e fare un po’ di spesa:  compriamo pomodori alla modica cifra di 7 euro al chilo, ecco spiegato il motivo per cui i tedeschi mangiano tanti  würstel e poche  verdure: 10 würstel li abbiamo comprati proprio in questo mercato a 5 euro!
Rientriamo in campeggio non prima di aver fatto scorta di birre.
Riguardo a questa bevanda  devo dire che la Germania non ha le birre di abbazia doppio e triplo malto che caratterizzano la tradizione belga, ma qui sto bevendo le migliori lager e pilsen della mia vita, le lager servite nelle nostre pizzerie sono amarognole e troppo gasate, queste tedesche hanno un aroma inconfondibile, mica per niente le hanno inventate loro.
Avremmo voluto visitare il museo della DDR di Pirna ma al pomeriggio e’ chiuso, ne approfittiamo per fare un lavaggio dei panni e riposarci in piazzola, domattina sveglia di buon’ora, ci attende Berlino.

15 agosto Berlino km 239
Arriviamo, dopo uno scorrevolissimo e piacevole viaggio in mezzo a boschi e foreste al camping Hotel & City Camping Süd Hettler & Lange, campeggio costruito su una vecchia zona militare della DDR, troviamo una piazzola parzialmente in ombra di fronte al fiume, c’è silenzio, sono tutti in città,  montiamo il tendalino, ci prepariamo un pranzo a base di insalata e legumi, ci rilassiamo meditando e contemplando le rive e l’acqua che scorre, stasera saremo ospiti da amici di Rosi che vivono a Berlino, dopo giorni si entra in una casa.
Domani ci getteremo anche noi nella giungla di asfalto, qualche piccolo timore, la città e’ enorme, abbiamo deciso di visitarla senza l’ausilio di guida.


16 Agosto Berlino
Oggi abbiamo dedicato la giornata ad una prima visita della città, abbiamo avuto la fortuna di avere come guida Susanna, la amica di Rosi che vive in città, ci ha fatto fare il giro classico che comprende tutte le principali mete iconiche di Berlino: Postdamerplatz con i frammenti di muro ed il palazzo Sony, il quartiere dei musei, Alexanderplatz con la magnifica torre della televisione, i cortili interni del Mitte, Unter den Linten.
La città colpisce per la ampiezza dei suoi viali e delle piazze, c’è spazio ovunque, tanti parchi per riposarsi e rinfrescarsi.
La temperatura è alta, siamo attorno a trenta gradi ma la città e’ molto ventilata, il caldo si sopporta molto bene.
Rientriamo nel tardo pomeriggio in campeggio.
Aperitivo fronte fiume, impagabile.

17 agosto Berlino
Anche la giornata di oggi e’ stata dedicata alla visita di Berlino.
Abbiamo iniziato con il memoriale ai soldati dell’Armata Rossa, un luogo che fa riflettere sull’enorme prezzo in vite umane sostenuto dall’Unione Societica nella seconda guerra mondiale.
La tappa successiva e’ stata la visita all’Est Side Park, una porzione di muro non rimossa e contenente graffiti di famosi artisti di street art, pausa birra nel Pirates bar, molto particolare, mi immagino il delirio di notte, da queste parti.
Abbiamo concluso la nostra giornata nel  quartiere di Kroizberg, un tempo famoso per la cultura alternativa oggi sede di atelier di artisti ed  hipsters.
Abbiamo visitato un mercatino vintage poi siamo rientrati in campeggio, stanchissimi.
Una buona birra al baretto del campeggio, sul fiume e poi mitica cenetta in piazzola.

18 agosto Berlino/Potsdam
La giornata di oggi è speciale: per un caso fortuito oggi ci incontreremo in campeggio con il gruppo di Marco Ziracco, Mauro Spritzman e Nicoletta, Iseo e Nicoletta ed una famiglia di loro amici, anch’essi nostri Soci del Trentino.
Abbiamo visitato la residenza estiva del Kaiser Federico il Grande, si trova a Postdam, si tratta del famoso castello Sansouci.
In realtà si tratta di un complesso di almeno 4 diverse dimore principesche, una più bella dell’altra, in attesa di poter entrare nella più famosa, la Sansouci, si ha tutto il tempo di passeggiare nei giardini e nel parco, immenso, e visitare le altre residenze, quella che che ha più colpito oltre alla Sansouci e’ la casa cinese, con statute dorate a grandezza naturale, ed il mirabolante Nuovo Palazzo.

Sansouci invece non ha bisogno di presentazione, in puro stile rococò merita da sola la visita a Potsdam.
Rientrati in campeggio troviamo ad attenderci Marco Ziracco con gli altri del gruppo, trascorreremo una piacevolissima serata tra chiacchiere, buon cibo e buona birra, domani ci separeremo: i nostri amici direttia Praga, noi a Nord.

19 agosto Isola di Rugen km 380
Campeggio Luigis, Nonnevitz, Rugen
Lasciamo Berlino verso le 11, dopo aver fatto una spesa di frutta e verdura al Lidl non lontano dal campeggio.
Il viaggio sarà piacevolissimo, senza traffico, con l’autostrada che si snoda tra boschi, campi di foraggio e cieli infiniti con nuvole a batuffoli, quelle tipiche del Nord,  chi  è stato nel Grande Nord sa di cosa parlo.
Attraversiamo il Rugenbruke, il ponte che collega la terraferma con l’isola di Rugen, eccoci nel mar  Baltico, siamo all’altezza del parallelo della Danimarca, adesso si respira aria di Grande Nord, ancora una volta.
Arriviamo all’estremo nord dell’isola, camping Luigis di fianco alla pizzeria Angelo, non chiedetemi il perché di questi nomi, ci accoglie il proprietario che e’ tutto meno che italiano,anzi a dirla tutta   non parla manco inglese.
Comunque è simpatico, ci capiamo, trova la mia mail di prenotazione, storpia in buona fede il mio nome, ci accompagna in piazzola.
Buona piazzola, prima volta in vita mia di fianco ai bagni, devo dire che ha il suo perché, piazzola soleggiata e meno male, qua in pieno sole ci sono 22 gradi, stasera finirò con felpa e cappellino in pile.
I nostri vicini: un camper Morelo a tre assi, faccio buon viso a cattivo gioco, di buono c’è che probabilmente  non  vedrò mai gli occupanti, si sa, questi signori non escono quasi mai dalle loro regge.
Ceniamo, visitiamo la vicina spiaggia e poi a nanna.
A domani le spieghe su come sono le spiagge del Baltico e si come questi popoli vivano le vacanze al mare.

20 agosto Rugen
Il Morelo, con mio immenso dispiacere ha lascito il campeggio, non dopo avermi infinitamente ringraziato per aver spostato la macchina, altrimenti non sarebbe uscito facilmente; mi chiedo come abbia fatto ad arrivarci in questo campeggio, l’ultimo chilometro la strada si stringe all’inverosimile e le piante sono a filo del passaggio.
Arriva un inserviente del campeggio indica la mia macchina ed inizia a parlare in tedesco, dal tono e dai gesti capisco che la sta elogiando, gli spiego che non parlo la sua lingua, come se non avessi detto nulla riprende a parlarmi di motore, cilindrate, mima in piede che schiaccia l acceleratore si lascia andare in un eloquente “bruum bruuuuum!!!” E poi se ne va salutando.
Mi bevo un buon caffè, al sole in piazzola, tempo fresco molto ventilato.
Questa è Rugen, mar Baltico, parallelo della Danimarca.

Tarda mattinata visita a Kap Arkona, ai tempi della DDR era il punto più a nord della Germania Est.
Vi sono tre antichi fari, uno dei quali ancora funzionante, adoro i fari, suscitano in me una attrazione irresistibile, su quello visitabile ci salgo, con Rosi, soffro di vertigini ma non importa.
Arrivo sul terrazzino, mi godo il paesaggio, l’onta della rinuncia al faro bretone di Echmul e’ lavata.
Tutta la zona di Kap Arkona merita una visita, vento, luce del Nord, silenzio nonostante il turismo presente in maniera importante.
Si può visitare un bunker della ex DDR, rinunciamo, tutto è scritto in tedesco senza nemmeno didascalie in inglese.
Ripartiamo a cercare del pesce da cucinare stasera per onorare il mar Baltico.

21 Agosto Isola di Rugen
Il Camping Luigis ci piace molto, piccolo, intimo,silenzioso, a gestione famigliare, ha tutte le caratteristiche che piacciono a noi.
Piazzole in erba, alcune al sole, la maggior parte ombreggiate.
A noi fortunatamente è capitata la più soleggiata di tutte, dico fortunatamente perché a queste latitudini nell’ora più calda non si superano i 23 gradi, costantemente ventilato, anche a mezzogiorno si può stare sotto al tendalino senza sentire il minimo eccesso di calore.
Questa notte ha piovuto, il fatto di non  essere  sotto gli alberi e’ adesso particolarmente apprezzato.
La giornata di oggi è stata dedicata al girovagare in auto alla scoperta di Rugen.
Volutamente non abbiamo preso informazioni su dove andare ma abbiamo deciso di muoverci a caso o meglio, ad istinto.
Prima siamo capitati nel paesino di Dranske, affacciato sul mare, piacevole passeggiata sul lungomare, una scuola di windsurf, tanta tranquillità.
Siamo poi arrivati alla strettissima penisola di Bug, trenta metri al massimo, da un lato il mare chiuso, riparato dal vento; dall’altro lato il Baltico, quello battuto dai venti, severo, scuro; a pochi chilometri la bella isola di Hiddensee, oltre solo il mare aperto a perdita d’occhio, fino alla Danimarca.
Vento, l’unico suono di Rugen, penso che forse in  un tempo antico l’uomo riuscisse a capire cosa Vento gli dicesse, ora che l’uomo si è allontanato irrimediabilmente dalla sua natura il linguaggio di Vento e’ incomprensibile.
Ed allora l’uomo rimane come basito ad ascoltarlo, non lo capisce ma affascinato rimane lì, e lo contempla.
Rientriamo, non prima di esserci fermati in un chiosco sul mare ad acquistare pesce affumicato per la cena di questa sera ed esserci bevuti una buona birra Pils, come solo i tedeschi sanno produrre.
Tramonto.
Decidiamo,io e Rosi, di fare una passeggiata in spiaggia.
Il vento e’ potentissimo, siamo vestiti di pantaloni lunghi, felpa, wind stop.
Gente in spiaggia gioca a pallavolo, qualcuno seduto attende il tramonto.
Ovunque le protezioni con cui i locals vivono il mare a queste latitudini: paletti piantati nella sabbia sorreggono teli alti un metro, loro si ficcano dentro e prendono il sole.
Penso ai nostri mari, alle nostre sdraio ed ai  nostri ombrelloni: qua tutto ciò sarebbe spazzato via in pochi minuti, ma per contro questi steccati da noi non servirebbero a nulla.
Modi totalmente diversi di vivere il mare, la gioia sta nello scoprirli.

22 agosto Isola di Rugen
Anche questa mattina e’ stato necessario accendere l’ultraheat in roulotte abbiamo 19 gradi, ieri per il forte vento abbiamo smontato il tendalino.
Anche la giornata di oggi è stata dedicata alla visita di Rugen:
Prora, un gigantesco progetto della Germania nazista, mai portato a compimento, un complesso residenziale in stile razionalista lungo 5 chilometri.
Avrebbe dovuto diventare un centro di vacanza per migliaia di famiglie, alcune parti sono state recuperate, altre sono rovine.
Binz, la più rinomata e sciccosa cittadina di Rugen, case e ville in stile vittoriano, la spiaggia con le tipiche poltrone antivento in vimini.
Terminiamo la giornata a Ghoren, molto bella con due spiaggie lunghissime.
Rientriamo in campeggio, buona cenetta in roulotte e nanna.

23 agosto, Rugen
Oggi abbiamo visitato la perla dell’isola di Rugen: le falesie di gesso del parco nazionale Jasmund.
Dopo aver posteggiato la macchina nel parcheggio del parco nazionale si accede alle falesie tramite un bel sentiero immerso tra i boschi, lungo tre chilometri.
La vista che si presenta dal balconcino 300 metri più ad est del centro visite e’ molto suggestiva, decidiamo di non cadere nella “trappola per turisti” del centro visite: un museo, una balconata sullo strapiombo ed una folla esagerata di turisti, tutto alla modica cifra di 12 euro a persona.
No, e’ troppo, rientriamo soddisfatti.
Alternativa, se vi dovesse capitare di passare da queste parti, e’ un trekking di 10 km lungo la costa, le falesie sarebbero visibili dal lato mare, sicuramente più spettacolari ma per me troppo impegnativo.
In campeggio decidiamo di andare in spiaggia, il tempo tiene, il vento non è così forte; costume, asciugamano e via! In spiaggia facciamo il nostro bagno nel Mar Baltico.
Una particolarità: l’acqua del Baltico e’ poco salata, ecco spiegato il motivo della presenza di alcuni  cigni in acqua questa mattina.
La spiaggia di Nonnevitz e’ immensa, lunga chilometri, una duna per tutta la lunghezza separa la spiaggia dalla pineta.
Qualcuno fa il bagno, nudisti ovunque, di ogni età’, si armonizzano perfettamente con  chi invece preferisce indossare  il costume.
Vorrei fare alcune considerazioni sui tedeschi e sulla Germania: da quel che ho potuto vedere vivono meglio di noi.
Noi ci fregiamo  del nostro clima e della nostra cucina, tutto vero, almeno per per quanto riguarda la cucina, il clima oggi io invidio quello della Germania, il caldo da noi ormai è, a mio modesto avviso, insopportabile.
Ma sicuramente vivono meglio di noi: uno stato che funziona, servizi per i cittadini avanti anni luce, stipendi molto più elevati dei nostri, orari di lavoro che noi ci sogniamo: alle 17 gli uffici chiudono, al venerdì pomeriggio tutti a casa.
I supermercati ed i centri commerciali chiudono sabato pomeriggio e domenica.
Sanità pubblica che funziona, con liste di attesa accettabili.
Certo,  anche loro hanno i loro problemi: spesso ci sono stati richiesti esplicitamente pagamenti in contanti e gli scontrini fiscali non sempre vengono rilasciati.
Sono certo che se indagassero maggiormente sulla corruzione se ne vedrebbero delle belle.
Però se metto tutto sul piatto della bilancia vedo persone più rispettose, serene, benestanti di noi.

24 agosto Rugen
Ultimo giorno all’isola di Rugen, complice una giornata di pieno sole ed assenza di vento abbiamo trascorso diverse ore in spiaggia, tra bagni in mare e bagni sole ci siamo sentiti un po’ nei mari delle nostre parti.
Immensa spiaggia, silenziosa, mai troppo caldo, ci beviamo una birra in un ciringuito nella pineta, noi e la proprietaria, silenzio, solo ogni tanto il vento; se penso al caos caciarone  dei nostri stabilimenti balneari il confronto non regge.
Domani di buonora si parte: Lipsia sarà la nostra prossima tappa, inizia il viaggio verso sud.
Tisana serale al Luigis camping, ci ha regalato questa ultima sera speciale: temperatura ottimale, assenza di vento, abbiamo cucinato e mangiato fuori dalla roulotte, cosa non così scontata a queste latitudini.
Una piacevole ennesima sorpresa: domani a Lipsia ci incontreremo con Marco ed Isa di ritorno dalla Danimarca, ennesima carrambata non prevista e del tutto improvvisata.
L’avventura continua.

25 agosto Rugen Lipsia 520 km
Siamo al Knaus Camping di Lipsia, finalmente.
Dico finalmente perché per percorrere 520 chilometri abbiamo impiegato 8 ore e mezzo, i maledetti cantieri delle autostrade germaniche ancora tormentano gli automobilisti, sono vent’anni che la situazione non si risolve, altroché i cantieri della Milano Genova!
Siamo in attesa di Marco ed Isa, stasera avremo parecchio da raccontarci.
Il campeggio e’ bello, nel verde, silenzioso.

26 agosto Lipsia
Lipsia si è dimostrata una bella città, facilmente raggiungibile con i mezzi che partono dal campeggio, il centro storico a misura d’uomo, non invasa dal flagello del turismo di massa, la si visita facilmente in una giornata, belli i palazzi, due chiese imponenti, in una e’ sepolto Bach che a Lipsia visse e compose.
Pranzo con birra Pils, mi porterò per sempre il ricordo della qualità di questa birra tedesca.
Sera: ceniamo in campeggio con i nostri buoni amici Marco ed Isa, con un tramonto dai mille colori, quattro chiacchiere prima di andare a letto, domani ci aspetta una lunga traversata, i timoni rivolti inesorabilmente a sud.
Sarebbe bello riuscire ad arrivare al San Bernardino e dormire nel piazzale ma i km sono tanti, vedremo, il bello di un viaggio itinerante e’ anche il non avere certezze.

27 agosto Lipsia Passo San Bernardino 725 km
Ci alziamo di buonora tanta strada ci attende, anche questa mattina dobbiamo accendere l’ultraheat, in roulotte ci sono 18 gradi, all’esterno 13.
La tappa sperata  su cui ne’ noi ne Marco e Isa scommetterebbero di poter agguantare oggi e’ il San Bernardino, i km sarebbero alla portata, l'incognita e’ il traffico dato dai maledetti onnipresenti cantieri stradali delle autostrade tedesche.
Beh questa volta Odino ci assiste, siamo fortunati, i cantieri seppur numerosi non creano code, solo rallentamenti, siamo effettivamente in un giorno infrasettimanale, il rientro c’è già stato, l’unico incomodo e’ dato dai camion,  le cui colonne sorpassiamo agevolmente, Marco e Isa ci tallonano sempre da vicino, maciniamo chilometri a più non posso, arriviamo al parcheggio del Tunnel del San Bernardino prima che cali il sole.
Siamo a 1500 metri s.l.m temperatura 12 gradi, facciamo veloce foto di rito per poi ritirarci nelle nostre roulotte.
Che meraviglia consumare un pasto frugale ma buono e genuino circondati dalle Alpi ed in sosta libera, pochi i veicoli in sosta, ci aspetta una notte tranquilla e fresca.
Domani rientreremo nella metropoli.

28 Agosto Tunnel San Bernardino/Vimodrone 170 km
Ci svegliamo presto, giusto il tempo di salutare Marco ed Isa che sono già in partenza, io e Rosi ci atterderemo una mezz’ora in più: approfittando del fresco decidiamo di fare le valigie adesso invece che al caldo della pianura.
Finalmente partiamoa nche noi, un’ultimo sguardo alle Alpi e poi via, il Tunnel ci ingoia.
In un paio d’ore arriviamo a casa, incontrando poco e scorrevole traffico.


Si è conclusa anche questa avventura, del tutto positiva, i chilometri percorsi sono stati 3.732 le ore di guida 53.

Scarica il viaggio in pdf: Germania Orientale.pdf

 

 

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