Scarica il viaggio alle Canarie in pdf: Luna di miele con rimorchio.pdf
Avevamo rimandato il nostro viaggio di nozze per motivi di lavoro e allora... perchè non unirlo alle vacanze estive? Anche in considerazione del fatto che i nostri amici, davvero tali, per il nostro matrimonio ci avevano regalato ciò che più desideravamo: una caravan.
Così, il 4 luglio 2003, dopo cena, inzia l'avventura alla volta delle isole Canarie, a bordo del nostro Ducato 2.8D trainante una fiammante Adria Optima, lo scooter, noi e l'inseparabile Teo, il nostro cane.
Partiti da Bologna, dopo circa due giorni ecco Granada, ma ansiosi per il passaggio in nave che ci attende, decidiamo di non visitare la città e di ripartire la mattina successiva con destinazione Cadice.
Il campeggio di Cadice dove sostiamo è piuttosto triste, ma per una notte andrà benissimo.
La mattina passeggiamo per le strade della città, molto moderna, con strade a più corsie, alti grattacieli e molte insegne luminose.
Attenzione a dove lasciate la macchina: abbiamo incontrato diverse persone che si lamentavano di ruote tagliate, vetri rotti e furti, ma a noi, comunque, non è successo niente.
Nel pomeriggio dell'8 luglio ci imbarchiamo su una nave di ottimo livello e non possiamo fare a meno di notare che siamo gli unici con la caravan. Come spesso ci succede. Dopo più di un giorno di navigazione, al mattino, la fatidica esclamazione: terra! Sono le 8 del 10 luglio e finalmente avvistiamo l'isola di Gran Canaria.
Appena sbarcati (8.45 puntuali) ci fermano subito per un controllo alla dogana portuale: un'occhiata veloce e via! Raggiungiamo il camping Guantanamo, uno dei due campeggi presenti sull'isola, molto ben tenuto, anche se i servizi sono un po' datati e la piscina è stranamente deserta.
Gran Canaria, la vacanza ha inizio
Scaricato lo scooter, ci lanciamo alla scoperta dell'isola. Raggiungiamo la playa di Tasarte dove, secondo le nostre infomazioni, ci sarebbe dovuto essere uno spiazzo per campeggiare, ma non ve n'è traccia. I grossi sassi della spiaggia, inoltre, non sono certo invitanti per trascorrervi la notte. Così, in serata ci spostiamo nel paese di Puerto Mogan, a sudest dell'isola: piccole case bianche decorate con cornici colorate, balconi e vie piene di fiori. Viene chiamata la Venezia delle Canarie e ha un porticciolo turistico molto frequentato e pieno di bar e ristoranti. Ora ci sentiamo decisamente in vacanza. Al mattino, sveglia di buon ora, ma in giro ci siamo solo noi. Ci procuriamo i biglietti per il traghetto che ci porterà a Fuerteventura e lentamente si fa mezzogiorno: qui la fretta non esiste! Di ritorno al campeggio, percorriamo una strada interna che passa da Teror, piena di "miradores", i punti panoramici, e raggiungiamo il Roque Nublo, roccia simbolo dell'isola. Il caldo si fa sentire e dunque ci accontentiamo di osservarla da lontano. Prima di "levare le ancore" per spingerci alla volta della nostra prossima meta, ci concediamo un'intera giornata di relax sulle spiagge di Puerto Rico, un agglomerato turistico con un litorale da cartolina.
Fuerteventura, vento e spiagge infinite
Una traversata in nave di quattro ore ci porta a Fuerteventura. Il mare è vagamente agitato, ma il buonumore è con noi. Troviamo subito il campeggio, l'unico dell'isola, e dopo cena raggiungiamo la playa di Sotavento; qui, nonostante il nome, il vento soffia così forte che il nostro Teo, lanciatosi all'inseguimento di un oggetto fatto rotolare sulla spiaggia dalle folate, deve desistere, battuto in velocità. Ma rincorrendo il suo giocattolo inaspettato, ci porta in un luogo unico: una lunghissima striscia di sabbia bianca, la spiaggia più grande che abbiamo mai visto.
L'indomani, è il 14 luglio, dedichiamo la giornata alla visita della penisola di Jandia; all'uscita di Morrojalbe parte una pista sterrata che, tra buche e polverone, in 20 chilometri raggiunge il faro.
Giunti alla punta si prosegue per Cofete, sperduto paesino con un unico ristorante, dove i pochi turisti che raggiungono questa zona possono fermarsi per il pranzo spendendo una cifra ragionevole. Da un "miradores", inoltre, si pu˜ vedere l'infinita spiaggia di Sopravento. Pranzato a Cofete, decidiamo di tornare indietro, anche perchè da qui in poi la strada diventa impossibile per un mezzo che non sia 4x4.
Facciamo ritorno alla spiaggia di Sotavento, dove trascorriamo il resto del pomeriggio in compagnia di centinaia di surfisti e tanti nudisti e dove anche Teo, turista a quattro zampe, è il benvenuto.
Il giorno successivo, ci dirigiamo da Tarajalejo verso l'interno, fino a Tuneje, dove in mezzo a colline rossastre e deserte s'incontrano diversi mulini a vento. Proseguiamo per Antigua e oltre, fino al "miradores" di Morro Velosa e un vento fortissimo ci accoglie dandoci una sensazione di freddo improbabile da queste parti. Quando il cielo è terso, da qui si pu˜ vedere l'intero perimetro dell'isola.
Relitti e saline
Spingendoci ancora avanti, arrivati a Betancuria visitiamo il museo omonimo, pranziamo a Pajara e subito dopo, percorrendo il letto di un fiume - abbiamo rischiato di rimanere bloccati tra i sassi -, raggiungiamo la playa di Solapa, dove a pochi metri di distanza dalla riva si pu˜ ammirare il relitto dell'America Star, nave da crociera affondata negli anni 90, ormai completamente arrugginita e ai nostri occhi molto inquientante.
Ci sono diverse calette nella zona e molte roulotte posizionate direttamente sulla spiaggia: sembrano sistemate per restare lì davvero a lungo (o forse per sempre?). Quando decidiamo di fare ritorno, ci accorgiamo che c'è una strada sterrata ma in buone condizioni, sicuramente più adatta al Ducato.
Lasciato nuovamente il campeggio - è il 16 luglio - ci dirigiamo verso nord incontrando Las Salinas; qui, in centinaia di vasche fatte di sassi, viene fatta evaporare l'acqua del mare per ottenere il sale. A pochi chilometri si trova un'attrezzata località molto accogliente e organizzata, Caletta de Fustes; segue Puerto del Rosario e, dopo una trentina di chilometri, improvvisamente ecco le dune di Corralejo: sembra di essere su un'altra isola e di attraversare il deserto del Sahara su una comoda strada asfaltata.
Superata Corralejo - con un mercato settimanale frequentato da moltissimi inglesi e tedeschi - imbocchiamo una strada sterrata in direzione El Cotillo, ma poco prima di raggiungere il faro De Toston affondiamo in una buca di sabbia. Dopo vari tentativi e l'aiuto di un fuoristrada recuperiamo il furgone, ma non ha il gancio traino e la caravan rimane lì! Fortunatamente nei paraggi c'è un ragazzo con un pick-up, che poco dopo mette in salvo anche la nostra Adria.
Raggiunta la spiaggia a causa di un forte vento misto a sabbia decidiamo di tornare a una "zona de acampada" poco prima di Corralejo (Playa del Diablo), frequentata da turisti del luogo.
Grotte vulcaniche e buon vino
Smontato il campo, il 18 luglio, dopo 25 minuti di traghetto, arriviamo a Lanzarote. Il camping Papagajo, l'unico dell'isola, è completo, così ci indicano la solita "zona de acampada" dalla parte opposta dell'isola, nei pressi di Orzola.
A Lanzarote, dove la vita non inizia prima delle 10 del mattino, tutti i luoghi da visitare sono frutto del genio di Cesar Manrique, architetto canario. Da non perdere il Jardin de Cactus, nei pressi di Guatiza - che custodisce circa 10.000 tipi di piante grasse, tra cui alcune alte più di 3 metri - e i Jameos del Agua, un complesso di grotte vulcaniche con piccoli laghi di un fascino indescrivibile, soprattutto al tramonto. Sorprendente, in una di queste magiche grotte, la sala auditorium, con canti gregoriani in sottofondo.
Dopo una visita al mercato di Teguise e alle spiagge della sua costa affollata, ci fermiamo a comprare l'ottimo vino di Lanzarote da un contadino e, poichŽ non è facile trovare acqua per la caravan, otteniamo il suo permesso per rifornirci estraendola a mano da un pozzo. Una curiosità: le viti che producono questo vino, coltivate nella zona della Geria, vengono protette dal caldo secco scavando buche nella lava e ricoprendo il terreno di cenere per trattenere l'umidità notturna. Il nostro viaggio prosegue. Il 21 luglio siamo tra le lave vulcaniche del parco di Timanfaya; poi alle saline di Janubio, dalla nera spiaggia di polvere lavica; a Los Hervideros, balconi di pietra opera di Manrique da cui ascoltare i gorgoglii del mare contro le rocce; infine a El Golfo, piccolo paese dalla bella spiaggia scura, e alle calette di punta Papagayo. L'indomani, Arrecife è la nostra meta iniziale prima di tornare a Teguise, con la chiesa di San Miguel e il castello di Guanapay sulla cima del vulcano. Toccate velocemente Puerto del Carmen e Playa Blanca, facciamo ritorno a Fuerteventura, tappa forzata per arrivare sull'isola di Tenerife, che raggiungiamo ancora una volta via mare.
Tutti vanno a Tenerife
Dopo dieci ore di mare agitato giungiamo a Tenerife, dove ci dirigiamo verso la Costa del Silencio per fare scorta di provviste. La località è molto turistica con prezzi altissimi, così compriamo solo lo stretto necessario. Poi, le spiagge di Los Cristianos e Las Americas, circondate da alberghi e talmente affollate che è impossibile sdraiarsi a prendere il sole. Abituati alla tranquillità delle altre isole questa ci appare troppo caotica. Ma le scogliere del Los Gigantes ci ripagano del viaggio con i loro strapiombi impressionanti.
Il 29 luglio ecco Santiago del Teide, dove deviamo per Masca, su una ripida salita che ci porta all'imponente massiccio di Teno. Masca è un paesino sperduto in una verdissima valle, e dai tornanti si gode di magnifiche viste sul mare.
Raggiunta Buenavista del Norte, prendiamo la strada che porta alla punta di Teno, dove un cartello vieta il passaggio nei giorni di vento e pioggia e avvisa che chi sceglie di transitare se ne assume ogni responsabilità. Ci è presto tutto chiaro: è una stradina intagliata nel fianco della montagna con grossi sassi che cadono dall'alto. E il mare a picco. Ma poi la pianura si apre e dal faro si possono ammirare le scogliere di Los Gigantes da un'altra prospettiva.
La nostra visita prosegue verso Garachico, simpatica località con piscine naturali tra gli scogli; qui i prezzi non sono infleunzati dal turismo. La meta finale è Icod de Vinos, con il parco del Drago, un'enorme pianta grassa di età compresa tra i mille e duemila anni.
Tornati in campeggio prepariamo il Ducato per una breve escursione marittima a La Gomera. La caravan e lo scooter restano a Tenerife.
A La Gomera, tra curve e "miradores" giungiamo a Valle Gran Rei; la spiaggia più bella è quella di Playa Ingles, frequentata esclusivamente da nudisti, dove rimaniamo fino al tramonto. Le spiagge naturiste sono le uniche dove possiamo portare anche Teo e l'atmosfera è simpatica e cordiale, anche se, come nel nostro caso, non si pratica il nudismo.
La polizia locale qui non lascia sostare e l'unica soluzione per la notte è al Cedro, 40 chilometri di curve all'interno del parco nazionale del Garajonay. Al risveglio, tra la vegetazione di un fitto bosco di laurisilva, risalente all'Era terziaria, veniamo "sgridati": pare che il pernottamento sia consentito solo alle tende, eppure sia la polizia sia l'ufficio turistico avevano detto il contrario. Tornati a Tenerife i nostri giorni trascorrono tra spiagge affollate di personaggi famosi, mercatini che vendono di tutto, luoghi di culto - come il paese di Candelaria, che nell'omonima chiesa ospita la patrona dell'arcipelago, cui gli abitanti sono assolutamente devoti -, borghi pittoreschi e monumenti notevoli. Da non perdere è Puerto della Cruz, la più interessante città delle Canarie: chiese, musei e un centro pedonale dove grandi alberghi si alternano a vecchie case ristrutturate.
Notizie utili:
Collegamenti navali
Da Cadice a Gran Canaria, unica compagnia che effettua la traversata è Transmediterranea, 40 ore di viaggio con partenza da Cadice ogni martedì alle 18 e ritorno da Gran Canaria ogni sabato alle 14.30. La nave attracca nelle principali isole, quindi è possibile salire o sbarcare dove si preferisce. I collegamenti interni tra le isole vengono effettuati dalle compagnie navali Transmediterranea, Armas e Fred Olsen. Trasporto di animali gratuito se - sottoscrivendo una manleva - si sceglie di tenerli su furgone, camper o auto.
Costi IN €
Gasolio furgone 700,00
Benzina scooter 20,00
Spesa (alimenti) 500,00
Autostrade a/r 295,00
Traghetti 3.660,00
Campeggi 325,00
Extra (ristoranti, musei, parcheggi...) 1.000,00
TOTALE VIAGGIO 6.500,00
Campeggi:
Prezzi giornalieri compresi tra i 15 e i 20 euro (piazzola, mezzi, elettricità, persone). L'acqua calda è gratuita. Una mappa con l'ubicazione dei camping e i relativi servizi è disponibile presso gli uffici del turismo in Italia.
Gran Canaria: camping Guantanamo, loc. Playa de Tauro-Mogan, tel. 0034928560207, elettricità, con piscina a pagamento
Fuerteventura: camping El Brasero, loc. Tarajalejo, con piscina gratuita, campeggio libero; Playa del Diablo, loc. Corralejo, frequentato dai locali.
Lanzarote: camping Papagajo, tel. 0034928173724, frequentatissimo dai locali, obbligatoria la prenotazione; campeggio libero a Orzola, direttamente sulla spiaggia. Difficoltà per rifornimento acqua caravan.
La Gomera: camping Cerdo, loc. El Cerdo, all'interno del parco nazionale del Garajonay, solo tende.
Tenerife: camping Nauta, loc. Canada Blanca-Arona, tel. 0034922785118, ben attrezzato con piscina gratuita, lavanderia e bungalow. Soste libere senza problemi in quasi tutte le zone turistiche ma prive di ogni servizio.
Da sapere:
Animali domestici: muniti di apposito certificato di buona salute rilasciato dalla Asl 2 o 3 giorni prima della partenza; vaccinazione antirabbica effetuata minimo 20 giorni prima della partenza.
Per soggiorni superiori ai 30 giorni è sufficente recarsi da un veterinario locale (molto diffusi, basta guardare sull'elenco telefonico) per fare apporre un timbro che attesti la buona salute dell'animale per altri 30 giorni.
Sui traghetti museruola obbligatoria.
Gasolio: 0,457 euro/litro aggiornato maggio 2004
Strade e autostrade: gratuite e in buone condizioni.
Documenti: sono sufficenti la carta d'identità e, per i veicoli, la carta verde.
Indirizzi utili:
Ufficio del Turismo spagnolo: Roma, via del Mortaro 19, tel. 066783106, fax 066798272, e-mail roma@tourspain.es; Milano, via Broletto 30, tel. 0272004612, fax 0272004318, e-mail: milan@tourspain.es
Ambasciata di Spagna in Italia: L.go Fontanella Borghese 19, Roma, tel. 066878172, fax 066872256, e-mail ambespit@mail.mae.es
Ambasciata italiana in Spagna: Calle Lagasca 98, Madrid, tel. 914233300